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Processo in Vaticano: cardinale Becciu condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione

Oltre al pagamento delle pene processuali, al cardinale sono state comminate, “in solido” con gli altri nove imputati, ingenti somme di risarcimento alle parti civili, a partire dall’Apsa. La lettura della sentenza è durata poco meno di mezz’ora. “Rispettiamo la sentenza ma certamente faremo appello”, le parole dell’avvocato Fabio Viglione

Il cardinale Angelo Becciu è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione, più 8mila euro di multa con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Lo ha detto il presidente del Tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone, leggendo il dispositivo della sentenza del processo per gli investimenti della Segreteria di Stato a Londra, dall’Aula polifunzionale dei Musei Vaticani, dopo oltre quattro ore di Camera di Consiglio. Oltre al pagamento delle pene processuali, al cardinale sono state comminate, “in solido” con gli altri nove imputati, ingenti somme di risarcimento alle parti civili, a partire dall’Apsa. La lettura della sentenza è durata poco meno di mezz’ora. “Rispettiamo la sentenza ma certamente faremo appello”, le parole dell’avvocato Fabio Viglione del cardinale Becciu.

Il processo in Vaticano per gli investimenti della Segreteria di Stato a Londra si è concluso questo pomeriggio con la condanna di nove imputati su dieci, ad eccezione soltanto di mons. Mauro Carlino. Tutte le pene comminate sono state però inferiori a quelle richieste nel luglio scorso dal Promotore di Giustizia vaticano, Alessandro Diddi. Oltre al cardinale Angelo Becciu, condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione (invece dei 7 anni e 3 mesi chiesti da Alessandro Diddi), Fabrizio Tirabassi ha ricevuto una condanna a 7 anni e mezzo di reclusione; Enrico Crasso 7 anni e 10 mesi di reclusione; Raffaele Mincione 5 anni e 6 mesi di reclusione; Cecilia Marogna tre anni e 9 mesi di reclusione, Nicola Squillace 1 anno e 10 mesi di reclusione, tutte pene comminate insieme all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, tranne nel caso di Cecilia Marogna, a cui è stata comminata l’interdizione temporanea. René Bruhlart e Tommaso Di Ruzza sono stati condannati ad una multa di 1.750 euro ciascuno.

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