domenica, 15 settembre 2024
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Il Papa inizia il viaggio più lungo del suo pontificato tra Asia e Oceania

la prima tappa è l’Indonesia, il più grande Paese a maggioranza musulmana del mondo. Molta emozione tra i fedeli

“Domani inizierò un viaggio apostolico in alcuni Paesi dell’Asia e dell’Oceania. Per favore, pregate per il frutto di questo viaggio!”. Lo ha chiesto il Papa ai fedeli, al termine dell’Angelus di ieri e alla vigilia della partenza del suo viaggio apostolico in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor-Leste e Singapore.

Il 5 settembre prossimo, durante la visita alla moschea di Giacarta – la più grande moschea del sud-est asiatico – il Papa firmerà uno storico documento sulle questioni umanitarie, di tolleranza e ambientali, nell’ambito del dialogo interreligioso tra cattolici e musulmani. “La Moschea Istiqlal sarà testimone di questo storico evento, e il mondo potrà vedere come la tolleranza e l’armonia regnino in Indonesia”, ha dichiarato il Grande Imam di Giacarta, Nasaruddin Umar, a proposito del documento. La moschea di Giacarta è collocata di fronte alla cattedrale di Santa Maria Assunta: per collegare i due luoghi di culto è stato realizzato un tunnel sotterraneo, definito “un tunnel dell’amicizia” per promuovere la tolleranza e la pace, che – secondo l’agenzia Fides – potrebbe essere inaugurato proprio in concomitanza del viaggio papale. L’Indonesia ha una popolazione di 270 milioni di persone, che la rendono il più grande paese a maggioranza musulmana. I cristiani sono circa 24 milioni, di cui 7 milioni cattolici.

“Personalmente, sono entusiasta e molto emozionato per l’arrivo del Santo Padre in Indonesia. In passati il Papa aveva pianificato di visitare il mio paese nel 2020, ma è stata annullata a causa della pandemia” ha raccontato all’Agenzia Fides Cliff Tedyanto, giovane volontario della diocesi di Giacarta che sta prendendo parte all’organizzazione e all’accoglienza. “Questa visita mostra l’attenzione, l’amore e la cura di Papa Francesco per il nostro Paese, per i fedeli che ci vivono. Quando ho sentito per la prima volta che la visita era confermata, ho cercato di trovare quante più informazioni possibili per poter essere coinvolto nel miglior modo possibile. Ecco perché il giorno in cui hanno aperto le registrazioni dei volontari mi sono immediatamente registrato. Siamo circa 700 giovani volontari laici a far parte dello staff”.

“Questa visita ha un significato profondo non solo per la comunità cattolica, ma anche per le persone di tutte le fedi, poiché mira a promuovere e rafforzare messaggi di tolleranza, unità e pace in tutto il mondo – si legge nella nota inviata all’Agenzia Fides da suor Maria Fe Silva, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice (Fma). E’ particolarmente storica perché sarà la prima visita papale in Indonesia dopo il viaggio di Papa Giovanni Paolo II dall’8 al 12 ottobre 1989. Uno degli eventi chiave della visita del Pontefice sarà la Grande Messa presso lo stadio principale Gelora Bung Karno (Gbk) di Giacarta, in programma il 5 settembre 2024 dove si prevede la presenza di 80 mila cattolici da tutta l’Indonesia” rimarca la missionaria di base nell’isola di Sumba. I cattolici che desiderano partecipare alla Grande Messa – prosegue la nota di Ibu Kartimi, giornalista indonesiana - devono registrarsi tramite le rispettive diocesi. Il processo di registrazione è coordinato a livello diocesano, vicariato e parrocchiale. Tutti i comitati coinvolti a livello di diocesi e parrocchia hanno raccolto congiuntamente i dati della Congregazione che parteciperà alla messa al Gbk”.

“In merito ai preparativi e alle disposizioni per la grande messa presso la parrocchia di Danau Sunter, St. John Bosco, arcidiocesi di Giacarta, l’arcidiocesi ha implementato un sistema per le 68 parrocchie sotto la sua giurisdizione, distribuendo i posti in modo proporzionale in base al numero di fedeli in ciascuna parrocchia. Per garantire una rappresentanza equa, l’arcidiocesi ha stabilito che debbano essere inclusi dipendenti, membri svantaggiati, giovani, clero, gruppi di varie categorie, amministratori e consigli parrocchiali. Per selezionare i partecipanti di questi gruppi è stato utilizzato un sistema di lotteria, il tutto si è svolto in un clima gioioso ed equo. Quelli non selezionati sono stati inseriti in una lista d’attesa. Nel tempo, alcuni partecipanti potrebbero annullare e le sostituzioni saranno prontamente effettuate. Non mancheranno sistemi di sicurezza e restrizioni, con rigidi protocolli in conformità con gli standard per gli ospiti. Inoltre, il comitato parrocchiale è responsabile dell’organizzazione, della registrazione, della verifica dei dati, della fornitura di mezzi di trasporto e gestione di provviste, uniformi e altri correlati”.

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