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Scegliere nell’amore, primo incontro della Scuola della parola

E’ stata la figura di Davide, scelto da Dio per essere re d’Israele, ad accompagnare la riflessione dei giovani con il Vescovo
17/10/2024

Venerdì 11 ottobre, è stata la chiesa di Sant’Agnese, a Treviso, ad accogliere i giovani - e anche alcuni adulti - che hanno iniziato il nuovo percorso diocesano della Scuola della Parola, proposto dal vescovo Michele Tomasi. In un clima di ascolto, riflessione e confronto, i partecipanti hanno vissuto un’occasione preziosa per approfondire la propria fede e la propria relazione con il Signore.

Il Vescovo, nella serata dedicata all’ascolto della Parola, ha guidato i giovani presenti attraverso la lettura del Primo Libro di Samuele, invitandoli a riflettere sull’importanza di affidarsi al Signore nelle scelte quotidiane. Durante il suo intervento, mons. Tomasi ha quindi sottolineato come l’iniziativa di Dio sia fondamentale nel cammino di vita di ciascuno: “Il brano che abbiamo letto narra l’unzione di Davide a re di Israele. Sin dall’inizio è evidente l’iniziativa di Dio: il profeta Samuele, infatti piangeva per Saul, perché il Signore si era pentito di aver fatto regnare Saul su Israele”. Ma il Signore era andato oltre, aveva già scelto un altro re.

Il racconto biblico ha offerto ai presenti, dunque, spunti di riflessione sul discernimento e sul cambiamento. Il Vescovo ha invitato i giovani a considerare le proprie paure e incertezze. Spesso ci si può sentire ancorati al passato, mentre Dio ci chiama a guardare avanti: “E’ Dio stesso che mostra la via d’uscita a Samuele”, perché possa presentarsi a Betlemme e incontrare Iesse e i suoi figli, tra i quali Dio sceglierà inaspettatamente il giovane Davide.

Davide non ha apparentemente le caratteristiche del re, ma per il Signore sì. “Al di là di molti i suoi futuri fallimenti, e anche al di là di alcuni gravi peccati che commetterà, Davide potrà essere il progenitore del Messia. È il favore e l’amicizia del Signore il centro della sua vita, e la logica della sua vicenda verrà portata a compimento nella logica paradossale di Gesù, mite re di pace, che vedrà il momento più alto della sua potenza quando sarà inchiodato sulla Croce”.

In un momento di intensa meditazione, il Vescovo ha esortato i giovani a riflettere sulla loro identità e sul loro valore. “Nella scelta di un nuovo re non conta quel che vede l’uomo: infatti, l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”, ha ricordato, evidenziando che, come Davide, anche loro sono chiamati a scoprire la propria unicità e a rispondere alla chiamata di Dio: “Quante volte sentiamo nel nostro cuore un anelito di felicità, quante volte sentiamo che, anche se le cose ci vanno abbastanza bene, noi siamo fatti per qualcosa di più, che anche quando stiamo realizzando alcuni dei nostri progetti, percepiamo che esigenze di bellezza, di verità, di giustizia, di solidarietà ci chiamano a un qualcosa di diverso, a un qualcosa di più?”, sono state le parole provocanti del Vescovo.

Ai giovani è stato dunque proposto di cambiare sguardo perché: “Il Signore propone, indica, accompagna, chiede, e a noi sta la risposta. Solo così possiamo sentirci meno soli di fronte al rischio della decisione e riuscire a considerare che tutto avviene in un abbraccio di amore, che la domanda fondamentale è quella della nostra vera felicità”. Mons. Tomasi, nella meditatio, ha condiviso con i giovani quanto il testo diceva a lui, e li ha invitati a fare altrettanto, sia a livello personale, che nel confronto in piccoli gruppi che è seguito.

Il prossimo appuntamento è per venerdì 6 dicembre con “La fuga di Giona”, sempre alle 20.30, nella chiesa di Sant’Agnese.

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