venerdì, 17 maggio 2024
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Papa Francesco a Venezia, testimonianza dei giovani trevigiani

“Ci ha invitato ad alzarci da terra, perché siamo fatti per il Cielo”

Domenica scorsa, con un gruppo di giovani della diocesi di Treviso, ho avuto l’opportunità di partecipare all’incontro con papa Francesco a Venezia; poche ore, ma emozionanti e ricche della stessa gioia e dello stesso entusiasmo che hanno animato la Giornata mondiale della gioventù, vissuta l’estate scorsa a Lisbona. I canti e i cori ad accogliere l’arrivo del Papa hanno creato un clima di comunità e condivisione, che ci ha ricordato che non siamo soli nel nostro essere cristiani, che siamo parte di qualcosa di più grande.

Alzarsi e andare è l’invito che il Papa ci ha rivolto, spronandoci a non essere giovani sdraiati sul divano o fermi dietro lo schermo di un cellulare. L’abbiamo ripetuto ben quattro volte, a voce alta, “alzati e vai!”. Le parole di papa Francesco, come sempre semplici e incisive, ci hanno regalato nuova forza per camminare nella vita e nella fede, lasciando da parte la pigrizia e la paura. “Prima di tutto, alzarsi. Alzarsi da terra, perché siamo fatti per il Cielo. Alzarsi dalle tristezze per levare lo sguardo in alto. Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano. [...] Alzarsi per dire «eccomi!» al Signore, che crede in noi. Alzarsi per accogliere il dono che siamo, per riconoscere, prima di ogni altra cosa, che siamo preziosi e insostituibili. [...] E dopo l’alzarsi, andare. Andare è farsi dono, donarsi agli altri, capacità di innamorarsi. [...] Andare incontro, camminare, andare avanti”.

Siamo arrivati a Venezia con tante domande nel cuore: di senso, di pienezza, di felicità. Il nostro cammino di giovani cristiani è costellato di dubbi e incertezze, sulla nostra vita e sulla nostra vocazione. Papa Francesco ci ha ricordato che siamo figli, amati da Dio e chiamati a fare della nostra vita un dono per gli altri. Questa è la certezza che ci accompagna e che ci sostiene nei momenti di smarrimento. Dio, padre amorevole, ci chiama per nome e ci chiede di prendere in mano la nostra vita e di donarla agli altri, per essere autentici testimoni del suo Amore.

La mattinata si è conclusa con la messa, celebrata in piazza San Marco alla presenza di quasi diecimila fedeli, cullati dalle acque della laguna. Papa Francesco ha ribadito l’importanza di custodire la bellezza del creato e di rendere i nostri ambienti di vita “luoghi ospitali, accoglienti, inclusivi”, specialmente per i fratelli più poveri ed emarginati. Un monito che ci è chiesto di rendere vita concreta a partire dalle nostre scelte quotidiane, piccole o grandi che siano.

Come Maria, che “si alzò e andò in fretta”, così anche noi, forti di questa esperienza, vogliamo alzarci e andare, metterci in cammino insieme e con coraggio, per “dipingere di Vangelo le strade della vita”.

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