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Mons. Paolo Magnani: dall’ingresso in diocesi fino al saluto: la cura del pastore per la sua Chiesa

Durante il suo episcopato trevigiano, il Vescovo dedica molta attenzione anche alla dimensione missionaria e visita più volte le missioni “Fidei Donum”. Invia numerosi sacerdoti a perfezionarsi nelle università di Roma e Milano. Nel 1993 nascono le Cooperatrici pastorali

Mons. Magnani è sempre stato legato alla sua parrocchia, al suo paese d’origine, e quando poteva vi ritornava a visitare i familiari e la sua chiesa.

Era nato il 31 dicembre 1926, secondo di tre figli, a Pieve Porto Morone, un comune posto sulla riva sinistra del Po, in provincia e diocesi di Pavia, che allora faceva 4.000 abitanti e oggi ne conta 2.500. Cresciuto all’ombra del campanile, nell’Azione cattolica, in oratorio, dopo un paio d’anni di scuole professionali, nel 1940 entra in Seminario per frequentarvi la terza media.

Negli anni degli studi teologici ha come rettore don Antonio Poma, successivamente cardinale arcivescovo di Bologna. Fin da quegli anni tra i due vi è un legame di reciproca stima e fiducia. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1951 dal vescovo Carlo Allorio, viene inviato a Roma presso il Pontificio Seminario Lombardo a perfezionare gli studi alla Facoltà di Teologia dell’Università Gregoriana, nella quale si laurea nel 1955 con una tesi su mons. Luigi Tosi, vescovo di Pavia e confessore di Alessandro Manzoni.

Ritornato in diocesi, insegna dogmatica in Seminario. Nominato assistente provinciale delle Acli e assistente dei Laureati cattolici, dà inizio all'Istituto diocesano di teologia per laici. Nel 1965 diventa rettore del Seminario diocesano e subito instaura un clima familiare con gli alunni; nel 1969 riceve l'incarico di pro-vicario generale e nel 1975 di vicario generale della diocesi.

Il 27 luglio 1977 papa Paolo VI lo nomina vescovo di Lodi; riceve la consacrazione episcopale il 10 settembre successivo per l'imposizione delle mani del card. Antonio Poma. Gli undici anni di episcopato a Lodi sono caratterizzati da un impegno pastorale a 360°: non c’è settore della vita della diocesi, non c’è componente ecclesiale che non riceva impulso, indirizzo, attenzione da parte del vescovo, che si impegna a portare il rinnovamento voluto dal Concilio Vaticano II. Lo fa con i suoi interventi magisteriali, a volte concisi e puntuali, sui diversi e molteplici aspetti dell’azione pastorale, lo fa soprattutto con la sua presenza. Due sono gli eventi centrali del suo episcopato lodigiano: la visita pastorale che conduce dal 1981 al 1985, soffermandosi a lungo in ciascuna parrocchia, e il Sinodo diocesano, che indice al termine della visita, l’8 settembre 1986. Il Sinodo viene preparato da due convegni diocesani, nel 1986 e nel 1987, celebrato in tre sessioni tra ottobre e novembre 1988, e consegnato il 28 gennaio 1989.

L’arrivo di mons. Magnani

Il 19 novembre 1988 mons. Antonio Mistrorigo dà l’annuncio del nuovo vescovo di Treviso: chiudendo la serie di tre vescovi di origine vicentina, che l’hanno governata per oltre mezzo secolo, ora Treviso ha il primo vescovo di origine lombarda, dopo tre secoli e mezzo. L’11 febbraio 1989 mons. Magnani fa il suo ingresso in città. Trova la diocesi impegnata nella fase applicativa del Sinodo celebrato nel 1986-87. I primi cinque anni del suo episcopato trevigiano sono contrassegnati dalla continuazione della fase di applicazione del Sinodo nell’ambito della liturgia, con il piano pastorale “Celebrare”. Frutto di questo lavoro sarà il Direttorio liturgico-pastorale, promulgato nel 1996. Successivamente, dal 1993 al 1995 con il piano pastorale “Testimoni dell’amore”, la diocesi sarà impegnata a riflettere sulla dimensione della carità.

Ristrutturazione della diocesi

Nel 1990 si procede a una ristrutturazione territoriale della diocesi in 17 vicariati, sostituendo e semplificando la precedente organizzazione, in vigore da un paio di decenni, in 9 zone pastorali e 31 vicariati. Volendo conoscere da vicino la realtà trevigiana, il Vescovo inizia nel 1991 la visita pastorale, con un programma di incontri molto ricco per ogni singola comunità cristiana.

Nel 1996 la diocesi vive un momento centrale con la convocazione del convegno ecclesiale “Il Vangelo di Gesù Cristo: annuncio e testimonianza nella Chiesa di Treviso”, al quale partecipano oltre 1.000 delegati dal 19 al 22 giugno. Oltre ai momenti liturgici e alle relazioni, svoltisi a livello assembleare, i lavori di gruppo nei due diversi ambiti della formazione e della missione e riferiti ai soggetti della parrocchia, della famiglia e dei giovani, offrono al vescovo proposte per il cammino futuro. Le linee vengono espresse in un’Esortazione pastorale pubblicata agli inizi del 1997. Nei due anni successivi, la diocesi si sofferma, nelle giornate pastorali di giugno, rispettivamente sui giovani e la famiglia.

Preparazione al Sinodo e al Giubileo

Nel 1998 inizia il percorso di preparazione di un altro evento: il XIV Sinodo diocesano, che sarà dedicato al tema della parrocchia “centro di vita spirituale”, cui successivamente si aggiungerà “per la missione”. Due commissioni di studio approfondiscono le tematiche sull’identità del cristiano adulto e sulle dinamiche della vita cristiana. I membri dell’assemblea sinodale sono 230: oltre al vescovo risulta composta da 100 sacerdoti, 4 diaconi, 102 laici, 23 religiosi e religiose. Il Sinodo si apre l’11 giugno 2000. Dopo sette sessioni, ricche di proposte, interventi e votazioni, si conclude alla vigilia dell’Epifania 2001. Nei primi anni del millennio l’impegno pastorale della diocesi è dedicato all’accoglienza, alla conoscenza e alla recezione del Sinodo, ponendo attenzione al rapporto tra vita spirituale e agire pastorale in parrocchia.

Gli ultimi 5 anni del secondo millennio sono caratterizzati dalla preparazione al grande Giubileo del 2000, scandita secondo le tappe dalla lettera apostolica “Tertio millennio adveniente” di Giovanni Paolo II, il cui itinerario viene riproposto dal vescovo con tre lettere pastorali. In occasione dell’anno santo, viene ristrutturato il presbiterio della Cattedrale.

Attenzione verso l’immigrazione

Comincia a farsi sentire il problema dell’immigrazione, a cui è particolarmente attento mons. Magnani: la Caritas cerca di farvi fronte tramite la struttura diocesana e quelle periferiche (le Caritas parrocchiali in questo periodo sono quasi un centinaio), gestendo decine di alloggi per la prima accoglienza e sollecitando gli enti locali a fare la loro parte. Il vescovo, da parte sua, non teme di prendere chiara posizione a favore dell’accoglienza.

Dopo quasi tre decenni dall’ultima ordinazione episcopale di un prete trevigiano, nel giro di tre anni giungono a Treviso ben tre nomine vescovili. La prima riguarda il vicario generale della diocesi, mons. Angelo Daniel, destinato alla sede di Chioggia, e ordinato vescovo da mons. Magnani in cattedrale il 13 dicembre 1997. La seconda è quella di mons. Alberto Bottari, dal 1987 è missionario in Camerun, nominato nunzio apostolico per 4 Nazioni africane, consacrato vescovo nella Basilica di San Pietro il 6 gennaio 2000. La terza si riferisce a mons. Andrea Bruno Mazzocato, rettore del Seminario trevigiano, destinato alla sede di Adria-Rovigo, ordinato da mons. Magnani il 9 dicembre 2000.

Durante il suo episcopato trevigiano, il vescovo dedica molta attenzione alla dimensione missionaria: visita più volte le missioni “Fidei Donum” della diocesi. Dopo l’apertura della missione a Fianga in Tchad nel 1991, in Brasile l’impegno più consistente si sposta nel 1996 da Limoeiro a Manaus e si apre nel 1999 una missione in Paraguay, nella diocesi di S. Juan Bautista.

Nel 1993 nascono anche le Cooperatrici pastorali diocesane, nuova figura di donne dedicate, in obbedienza al vescovo, al servizio pastorale nella Chiesa di Treviso, nelle parrocchie, in servizi diocesani e nelle missioni “Fidei Donum”.

Beatificazione di Longhin

Il 4 dicembre 2001 viene beatificato a Roma, nella basilica di San Pietro, il primo vescovo trevigiano a raggiungere la gloria degli altari, Giovanni Antonio Farina, pastore a Treviso dal 1850 al 1860 e fondatore delle Suore Maestre di Santa Dorotea, figlie dei Sacri Cuori. Domenica 20 ottobre 2002, a Roma in piazza San Pietro, a conclusione del processo iniziato nel 1964 e portato alla sua conclusione con determinazione da mons. Magnani, Giovanni Paolo II beatifica il cappuccino Andrea Giacinto Longhin, vescovo a Treviso dal 1904 al 1936.

Nel corso degli anni del suo episcopato, per qualificare l’offerta formativa per il Seminario, il clero e la diocesi, invia numerosi sacerdoti nelle università pontificie di Roma e nella Facoltà Teologica di Milano, a perfezionarsi negli studi delle diverse discipline teologiche.

Il 18 gennaio 2004, mons. Magnani, concludendo il suo mandato, consegna il pastorale al suo successore, mons. Mazzocato, scegliendo di risiedere a Treviso nella parrocchia di Sant’Agnese, continuando a coltivare i suoi studi e le relazioni.

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