martedì, 17 settembre 2024
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Mons. Cusinato: gli anni a Castelfranco e il grazie dei “suoi” preti

“Nel nostro ministero nella Chiesa di Treviso o dove l’obbedienza ci ha portati, ‘vive’ un riflesso del tuo ministero. Non si tratta, anzitutto, di ‘nozioni’ e competenze imparate o trasmesse da te e condivise o criticate in misura diversa da ciascuno di noi, ma del modo con cui sei stato e sei prete ‘per noi’ e per il popolo santo di Dio”

Pubblichiamo il saluto espresso da don Luca Pertile a nome di tutti i 24 preti che hanno condiviso in modi diversi il ministero pastorale con don Lino Cusinato, in occasione del suo novantesimo compleanno.

Don Lino, mi è stato chiesto di dire alcune parole a nome di tutti in questo giorno di festa per te e per noi. Non è facile, perché siamo tutti “diversi”. Siamo un campione significativo del nostro presbiterio diocesano. Mi sono quindi chiesto cosa ci accomuna tutti. La risposta sembra facile: il pezzo di strada che ciascuno di noi ha condiviso con te. È vero, ma dire questo non basta per cogliere il valore di quel tempo. La maggioranza di noi - a cui anche io appartengo - ha, però, condiviso con te gli inizi del ministero o parte del cammino di discernimento e di formazione. Queste stagioni della vita non sono “stagioni qualsiasi” (ammesso e non concesso che nella vita esista una “stagione qualsiasi”), perché hanno segnato il nostro essere preti oggi.Siamo quello che siamo anche grazie a te. Nel nostro ministero nella Chiesa di Treviso o dove l’obbedienza ci ha portati, “vive” un riflesso del tuo ministero. Non si tratta, anzitutto, di “nozioni” e competenze imparate o trasmesse da te e condivise o criticate in misura diversa da ciascuno di noi, ma del modo con cui sei stato e sei prete “per noi” e per il popolo santo di Dio. Siamo un pezzetto della tua eredità alla Chiesa di Treviso. Si percepisce la delicatezza di questo dinamismo generativo se guardiamo a S. Giuseppe, di cui abbiamo celebrato la festa qualche giorno fa. Il suo modo di essere padre, di dare forma concreta alla paternità, si è sicuramente impresso nella vita di Gesù e ha contribuito a dare forma, con parole e gesti umani, al Volto del “Padre nostro” che Egli ci ha rivelato, e che è giunto fino a noi.

Nella vita di un presbiterio quello di svolgere un compito simile a quello di S. Giuseppe è un privilegio, un compito, una responsabilità che tocca solo a pochi tra noi. A te è toccata e crediamo tu ne sia stato all’altezza.Siccome questa dinamica s’inscrive nel nostro essere discepoli del Signore, non può non essere avvenuta sotto lo sguardo sapiente e amorevole della Provvidenza di Dio. Indagare però con cosa il Signore abbia operato e operi in ciascuno di noi attraverso di te è compito che non posso e non spetta a me svolgere, ma è il contenuto del rendimento di grazie che ciascuno oggi innalza al Signore per te. (don Luca Pertile)

Con grande affetto e stima, nel giorno del tuo novantesimo compleanno, non possiamo non affidarti ancora una volta al Signore, benedicendoLo e chiedendo che ti conservi, finché lo vorrà, come “maestro e padre” per noi, per la Comunità degli Oblati, per la Chiesa di Treviso.

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