Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Il libro di don Lino Cusinato sul novennato di Giuseppe Sarto a Treviso
In occasione della “Peregrinatio corporis” di San Pio X a Treviso e a Riese, suo paese natale, l’editrice San Liberale ha dato alle stampe un volumetto dal titolo “Giuseppe Sarto. Canonico a Treviso (1878-1884)” che è stato messo a disposizione gratuitamente nelle parrocchie della diocesi. Questo opuscolo, come si evince dal titolo, ripercorre i nove anni trevigiani di don Giuseppe Sarto, dopo l’esperienza in parrocchia, come cappellano a Tombolo e parroco a Salzano. Queste pagine, scritte alcuni anni fa e oggi riviste da mons. Lino Cusinato, approfondiscono in particolare il suo servizio come canonico del Capitolo della cattedrale e come cancelliere vescovile, con uno sguardo anche al suo impegno come direttore spirituale del Seminario vescovile di Treviso.
“Un novennato - scrive l’autore - che, a distanza di oltre un secolo, e alla luce di una carriera ecclesiastica arrivata fino al supremo pontificato, e di un itinerario spirituale maturato nella santità eroica, ci appare decisivo per valutare la sua personalità responsabilmente libera”.
Attraverso lettere e aneddoti, viene raccontato il suo essere stato al servizio di tre vescovi, “a modo suo”, scrive Cusinato, “che era la libertà interiore davanti alla sua coscienza e a Dio. Scomoda per gli altri, anche superiori e amici. Scomoda alle autorità governative...”.
Il vescovo Apollonio, terzo vescovo che Sarto aveva servito come cancelliere, dopo Zinelli e Callegari, su precisa richiesta di avere informazioni sul neo eletto vescovo, inviò una lettera ai canonici di Mantova, che contiene, oltre all’elenco delle mansioni svolte da Sarto a Treviso, anche un giudizio sulla sua personalità: “La sua umiltà, non affettata ma sincera, è veramente ammirabile. Ha cuore eccellente, tenerissimo, temperamento allegro; un fare sempre spigliato, aperto”. Un giudizio del tutto lusinghiero.