Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
E’ morto don Gino Perin, testimone e promotore della Chiesa del Concilio
Don Gino Perin, già parroco di San Donà, è tornato alla Casa del Padre. Don Gino è morto nella serata di mercoledì 5 settembre, all'Ospedale Ca' Foncello di Treviso, dove era ricoverato da qualche giorno. Aveva 88 anni e risiedeva a Vedelago da quando aveva lasciato il ministero di parroco, collaborando con la locale Collaborazione pastorale e affiancandosi agli anziani della rsa Civitas Vitae – residenza Mons. Crico, dove ha risieduto. Fino al 2013 è stato arciprete del Duomo di San Donà di Piave. I funerali, presieduti dal vescovo, mons. Michele Tomasi, si svolgeranno mercoledì 11 settembre 2024 alle ore 15.30 nella chiesa parrocchiale di Vedelago.
Era nato a Vedelago il 10 settembre 1935. Fu ordinato sacerdote il 4 settembre 1960. Per le sue notevoli capacità intellettuali fu mandato a studiare a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana, dove si laureò in Sociologia.
E' stato uno dei sacerdoti più incisivi, nella nostra diocesi, nella ricezione del Concilio Vaticano II e nell'innovazione pastorale, oltre che pioniere della collaborazione tra sacerdoti, sperimentata con gli amici fraterni, don Franco Marton e don Lino Pellizzari, nella periferia di Treviso, nella nuova parrocchia dell'Immacolata (1972-87), e poi a Fontane (1987-98). Importanti, oltre alla solida preparazione teologica, anche gli accennati studi di Sociologia. La sua competenza fu importante anche nella configurazione dei nuovi vicariati (inizialmente diciassette) decisa dal vescovo Magnani, a inizio anni Novanta.
Dopo essere stato parroco all'Immacolata ea Fontane, fu nominato, nel 1998, arciprete del Duomo di San Donà (1998-2013). “Per quanto mi riguarda vorrei tanto poter dare il mio contributo, in dialogo con sacerdoti, religiosi e laici, alla crescita corale della comunione in questa comunità, facendo emergere l'unità intorno alle cose necessarie ed essenziali, in un clima di grande libertà di ricerca e di testimonianza, quale è la libertà propria di noi che siamo figli di Dio”, disse durante il suo ingresso, delineando le proprie priorità pastorali. Rinunciò, in quell'occasione, al titolo di “monsignore”, e divenne da subito un riferimento per tutta la città. Rilanciò casa Saretta, come centro educativo e di carità.
Negli ultimi anni si è dedicato all'accompagnamento, umile e silenzioso, ma sempre saggio, dei fedeli di Vedelago e degli anziani della casa di riposo, oltre che essere come un fratello maggiore e un padre per molti sacerdoti.
La scheda biografica
Nato a Fanzolo di Vedelago il 10 settembre 1935, ha frequentato il Seminario di Treviso ed è stato ordinato prete il 4 settembre 1960. Dopo l'esperienza come vicario parrocchiale a Santa Cristina, è stato vicerettore della “Comunità giovanile del Seminario diocesano”, allora ginnasio, e insegnante alla Fondazione Cum - Centro Unitario per la Cooperazione Missionaria a Verona. Nel 1971 ha conseguito la Licenza in Scienze sociali alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, insegnando poi Sociologia nello Studio Teologico del Seminario per quasi 20 anni, fino al 2001. Parroco all'Immacolata di Treviso dal 1972 al 1987, dove ha avviato una delle prime esperienze di vita comunitaria tra preti, insieme a don Lino Pelizzari e don Franco Marton, è stato, poi, parroco di Fontane dal 1987 al 1998, arciprete di San Donà di Piave, e amministratore di Palazzetto, dal 1998 al 2013, quando ha lasciato per raggiunto limiti di età e si è ritirato a Vedelago, risiedendo nella Casa di riposo “Residenza mons. Crico”, di cui è stato assistente spirituale fino allo scorso maggio, collaborando nelle parrocchie di Vedelago, Barcon, Casacorba e Cavasagra.
Negli anni ha ricoperto anche diversi incarichi come vicario foraneo del vicariato di Spresiano e poi del vicariato di San Donà, ed è stato membro del Consiglio presbiterale, del Consiglio pastorale diocesano e del Collegio dei Consultori, oltre che dei Sinodi diocesani del 1987 e del 2000 e dell'Assemblea sinodale (2016-2018). Negli ultimi mesi risiedeva nella Casa del clero di Treviso. E' deceduto nell'ospedale Ca' Foncello nella tarda serata di giovedì 5 settembre 2024.