Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Centro della Famiglia, aperto il nuovo anno della scuola di formazione
E’ stato un bel regalo la partecipazione domenica scorsa di don Paolo Gentili, direttore dell’ufficio Cei per la Pastorale Familiare, all’inaugurazione del nuovo anno della Scuola di Formazione del Centro della Famiglia. E’ un percorso di tre anni per operatori della pastorale familiare all’insegna del sapere, del saper fare e soprattutto del saper essere.

E’ stato un bel regalo la partecipazione domenica scorsa di don Paolo Gentili, direttore dell’ufficio Cei per la Pastorale Familiare, all’inaugurazione del nuovo anno della Scuola di Formazione del Centro della Famiglia. E’ un percorso di tre anni per operatori della pastorale familiare all’insegna del sapere, del saper fare e soprattutto del saper essere. Il primo anno si occupa di cura della coniugalità, il secondo delle genitorialità e il terzo della comunità. Il progetto formativo coinvolge 120 bambini, 30 animatori dei bambini che provengono dalle scuole superiori della città e 68 coppie: di queste, 24 entrano adesso nel primo anno della Scuola.
La prolusione di don Paolo Gentili su Amoris laetitia ha messo in luce che il testo di papa Francesco è «voce di popolo e cammino di Chiesa», un testo che scaturisce dal lavoro del Sinodo e dal coinvolgimento delle chiese locali. Egli ha stimolato molto a considerare la famiglia come aperta al contesto sociale, alle famiglie in difficoltà, ai bisogni del territorio. Ma anche a cambiare il nostro sguardo sulle famiglie che incontriamo, con il desiderio di scoprire come lo Spirito si rende presente e agisce anche nella fragilità. “Per troppo tempo”, ha detto, “abbiamo costruito barricate producendo una competizione fra vicini e lontani, finendo per diventare noi stessi lontani dalla prospettiva che ha Gesù. Per accompagnare le famiglie attuali, soffocate dalla crisi lavorativa o da un lavoro che fagocita tutto il tempo, famiglie spesso nate da lunghi periodi di convivenza, occorre un nuovo volto di comunità cristiana”. E come? Ha citato Papa Francesco che aveva spiegato: “Per un discepolo di Gesù nessun vicino può diventare lontano. Anzi, non esistono lontani che siano troppo distanti, ma soltanto prossimi da raggiungere».
Don Paolo ha concelebrato con don Mario Cusinato e don Francesco Pesce del Centro della Famiglia e numerosi partecipanti si sono commossi durante l’omelia. Dopo la prolusione, don Paolo ha incontrato alcuni operatori del Centro e coppie di ‘studenti’ che gli hanno illustrato i diversi servizi presenti. “Siamo stati felici di questa visita”, ha detto don Francesco, “per poterci confrontare e condividere le ricchezze del Centro e cogliere nuovi stimoli di crescita. C’è bisogno allora di un nuovo annuncio lieto sul matrimonio e, nello stesso tempo, di cucire una rete pastorale e sociale solida, riscoprendo che insieme si possono superare anche crisi profonde”. Amoris Laetitia, infatti, ha detto don Paolo, ci ricorda che “abbiamo presentato un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono. Questa idealizzazione eccessiva, soprattutto quando non abbiamo risvegliato la fiducia nella grazia, non ha fatto sì che il matrimonio sia più desiderabile e attraente, ma tutto il contrario”
La ‘chiamata’ di Papa Francesco a coltivare e diffondere il vero ideale della famiglia ha incontrato la pronta risposta delle coppie che intendono formarsi al Centro per essere artefici di quella rete solida che nella comunità non solo diffonde il Vangelo, ma aiuta le famiglie a comprendere che forse la salvezza della famiglia dalla modernità sta proprio dentro la relazione di coppia. Da riscoprire insieme. E da capire.