giovedì, 10 aprile 2025
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"Avrò cura di te"

“Supererò le correnti gravitazionali/ lo spazio e la luce per non farti invecchiare;/ e guarirai da tutte le malattie...”. Nella canzone “La cura” di Franco Battiato, come capita con un vero artista, c’è un’eccedenza di significato che forse neppure l’autore ha percepito.

“Supererò le correnti gravitazionali/ lo spazio e la luce per non farti invecchiare;/ e guarirai da tutte le malattie...”. Nella canzone “La cura” di Franco Battiato, come capita con un vero artista, c’è un’eccedenza di significato che forse neppure l’autore ha percepito. Il nostro immaginario religioso è ancora troppo legato al volto di un Dio visto come “il divieto supremo, giudice onniveggente e spietato” (Fausti). Ma quando “venne tra i suoi” Dio vestì invece i panni del medico che cura. E quale medico si stupisce e si irrita d’aver a che fare sempre e solo con persone malate? Eppure, tale stupore e irritazione noi li attribuiamo a Dio, come la cosa più ovvia. Ci pare impossibile che possa dirci “...sei un essere speciale/ ed io avrò cura di te./ Io sì che avrò cura di te”. Ma lo stupore si fa ancora più grande quando poi vediamo il Dio che ci cura, aver bisogno delle nostre cure... perché è un bambino nudo e indifeso. Eppure se noi non ci curiamo di Lui, ugualmente ci dice: “Io sì che avrò cura di te”.

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10/04/2025

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