Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Terremoto, Caritas: raccolti 16 milioni con la colletta
Quattro i criteri di fondo identificati per gli interventi post terremoto: “un impegno di lungo periodo; accompagnarsi alle Chiese locali e alle Caritas diocesane; partire dagli ultimi, ossia da chi è rimasto ai margini della stessa emergenza”, “mettersi alla scuola dei poveri per maturare relazioni di prossimità, di reciprocità, di speranza, di pace”.
Grazie alla colletta nazionale indetta dalla Cei il 18 settembre per le zone dell’Italia centrale colpite dal terremoto sono finora pervenuti a Caritas italiana 16 milioni di euro, incluso il milione messo a disposizione dalla Cei e subito trasferito alle diocesi più colpite per i primi interventi. Siccome non sono ancora state conteggiate tutte le offerte, in Caritas stimano una cifra che potrebbe raggiungere i 20 milioni: una risposta “molto generosa”, precisano. Quattro i criteri di fondo identificati dalla Caritas per gli interventi post terremoto: “un impegno di lungo periodo; accompagnarsi alle Chiese locali e alle Caritas diocesane per concordare gli interventi più opportuni; partire dagli ultimi, ossia da chi è rimasto ai margini della stessa emergenza”, “mettersi alla scuola dei poveri per maturare relazioni di prossimità, di reciprocità, di speranza, di pace”. Per questo sono stati attivati i gemellaggi di tutte le Caritas, da Nord a Sud, con la diocesi di Rieti, le sei diocesi delle Marche colpite dal sisma, la diocesi di Spoleto-Norcia, le diocesi di L’Aquila e Teramo-Atri. Caritas finora ha garantito l’ascolto delle persone, l’accompagnamento pastorale, l’informazione, con interventi diretti di risposta ai bisogni primari, contributi al reddito, fornitura diretta di beni e strumenti per favorire la ripresa delle attività economiche presenti, soprattutto nelle aree rurali. In alcune zone – come ad esempio Arquata, Acquasanta, Montegallo – sono state avviate attività di doposcuola ed animazione giovanile. In accordo con Comuni e Regioni sono stati messi a disposizione moduli abitativi provvisori destinati alle situazioni familiari particolarmente fragili, soprattutto nelle frazioni isolate di Amatrice. Caritas svolge anche attività di animazione e prossimità negli alberghi della costa marchigiana e abruzzese e del Lago Trasimeno dove sono stati trasferiti i residenti dei centri maggiormente colpiti, con iniziative condivise tra le diocesi ospitanti e quelle di provenienza.
In tutte le zone colpite si sta inoltre completando il monitoraggio dei bisogni sociali ed economici, avviando interventi mirati per la ripresa delle attività produttive e sono in via di realizzazione centri polifunzionali per riannodare relazioni e rapporti comunitari. La sala della comunità S.Agostino ad Amatrice è stata appena completata. Domani, 24 novembre, si svolgerà una celebrazione eucaristica in ricordo di tutte le vittime. Sempre nella diocesi di Rieti altri due centri di comunità sono in fase di attuazione, a Scai e a Sant’Angelo e si sta valutando come allestirne un altro a Grisciano. Nella diocesi di Spoleto-Norcia si sta verificando la possibilità di realizzarne tre: a Norcia, a Cascia e ad Avendita, mentre nella diocesi di Ascoli Piceno si è in attesa delle necessarie autorizzazioni per un Centro di comunità ad Arquata del Tronto e si sta valutando la fattibilità di altre strutture comunitarie nei paesi maggiormente colpiti delle altre diocesi delle Marche. Info: www.caritas.it