Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Quanto bene nell'attesa/Storia 3: L'attesa di un figlio, un balzo nel cuore
"Riusciremo ad alzare lo sguardo dalle paure? Ci proveremo! Ci sostengono l'amore, la fede, le capacità di resistenza e resilienza che abbiamo allenato nei mesi passati a casa, e la gioia che l'annuncio della gravidanza ha creato attorno a noi"
La vita che nella mia pancia cresce e si muove, è come un volano per tutta la vita intorno: assorbe le nostre energie - alle volte un po’ stanche e consunte dalle preoccupazioni di questi tempi sospesi e cupi – e le rigenera, le moltiplica donando loro nuova linfa, una luce di speranza che si innalza quanto più le lasciamo spazio per illuminarci il sentiero.
Certo, provare ad accendere la scintilla di una nuova vita proprio quando intorno a noi si addensavano sempre più fitte le ombre della prima vera pandemia che la nostra generazione ricordi ha richiesto un grande balzo del cuore, uno scatto in avanti nella fede; fede innanzitutto nelle nostre capacità di sposi e di genitori, ma anche nella capacità del mondo di riprendersi da questo immane scossone. Un fiducia che non ci ha ancora abbandonato, nonostante il mutare rapido dell’emergenza che ancora infuria attorno a noi.
Ci sostiene tutt’ora la grande gioia che questo annuncio ha portato nella nostra famiglia: nei nostri cuori di mamma e papà che si sono già allargati un altro po’ per contenere questo nuovo amore, negli occhi luccicanti di nostra figlia quando ha saputo che era in arrivo un fratellino (“il mio sogno che si avvera” ci disse), negli abbracci di parenti e amici che hanno accolto la nostra lieta novella con stupefatta allegria (“siete stati bravi a decidervi, proprio adesso…”).
Ci sostiene la fiducia nelle capacità di resistenza e resilienza che abbiamo allenato nei mesi passati tra le mura della nostra casa, ben più affollata del solito tra smart work e scuole chiuse. Mura che ci hanno saputo difendere da questo nemico piccolo e imprevedibile, ma che a tratti parevano così strette da non poterci più contenere. Mura che però hanno anche saputo fare da scrigno al tesoro di trovarci vicini nell’amore.
Ci sostiene la convinzione che più bene seminiamo nel mondo e più ne torna indietro per arricchirci, anche in modi e tempi inaspettati, con traiettorie insondabili.
Ci sostiene l’esempio dei tanti prima di noi che hanno compiuto balzi del cuore ben più grandi dei nostri, che hanno portato a risorse di fede e di amore che ancora oggi riscaldano il cuore del mondo.
Ciò nonostante, ci domandiamo spesso se davvero saremo capaci di alimentare questo fuoco di speranza e fiducia anche tra le mille sfide che una nuova creatura porta con sé; se saremo in grado di sollevare lo sguardo dalle incombenze quotidiane, dalle paure che questo mondo pandemico e incerto proietterà fin dentro le mura di casa; se sapremo dipingere per i nostri bimbi un presente a colori anche sopra il grigiore delle incertezze e delle durezze del futuro.
Se queste sono domande che ci facemmo anche in attesa della nostra prima bimba - ormai cinque anni fa - questo 2020 ce le fa sentire più pressanti, incalzanti, cariche di un’urgenza e di una drammaticità del tutto diversa.
La sola riposta onesta e sincera a questi quesiti è che ci proveremo, con tutte le forze, con tutto l’amore, con tutta la fede, con tutto il coraggio di cui siamo capaci e di cui i nostri figli ci renderanno capaci.