Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Manutenzione di ponti e cavalcavia: strutture datate, molte urgenze per i sindaci
Circa una decina di anni fa si decise che i ponti in città o i viadotti diventassero competenza dei Comuni. Anas o Veneto strade se ne liberarono e cominciarono i problemi per i sindaci, non sempre con mezzi finanziari e tecnici per intervenire. Riportiamo le storie di quattro ponti e di quattro sindaci.
Il primo non può che essere Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, che non è riuscito a evitare la tragedia del pullman caduto dal cavalcavia a Mestre. A dire la verità, il Comune di Venezia aveva messo in cantiere lavori per 38 milioni proprio nel tratto tra Mestre e Venezia. Poco più a sud, dal 2 luglio, oltre al cavalcavia di San Giuliano, grazie a questi fondi era stato realizzato il cavalcavia del Vega. In questo modo la strada regionale 11 o via della Libertà, la “direttissima” per piazzale Roma e quindi Venezia, poteva essere attraversata da Mestre a Marghera con maggiore facilità, e il collegamento con le sedi universitarie e il parco scientifico di Marghera era diventato più facile. Entrarono in servizio una galleria artificiale, due rotatorie, una a raso all’altezza dell’entrata di Fincantieri e una sopraelevata, all’altezza del Vega.
Cambiamo città. Il coordinamento consumatori Codacons, in passato, ha segnalato per la provincia di Venezia la criticità del ponte della Vittoria, a San Donà di Piave.
Settecento corse di autobus al giorno, solo dell’azienda del trasporto pubblico (Atvo) praticamente tutto il traffico in ingresso a San Donà di Piave: è questo il pesante carico del ponte della Vittoria sul fiume Piave, una struttura in ferro ormai datata. L’attuale manufatto risale al 1950 e recentemente è stato allargato per consentire una pista ciclopedonale da ambo i lati. “Abbiamo fatto anche recentemente una manutenzione notturna - spiega il sindaco Alberto Teso -. Il ponte è costantemente manutenuto. Purtroppo, l’apertura del ponte dei Granatieri di Sardegna, a sudest, non ha portato tutto il sollievo sperato, molti preferiscono ancora il vecchio ponte”. In futuro si prevede un alleggerimento del traffico, grazie all’apertura del nuovo terminal Atvo degli autobus a Porta nuova, e la realizzazione di nuova viabilità verso la tangenziale, per circa 7 milioni di euro. Molte linee automobilistiche, a quel punto passeranno lungo il Ponte dei Granatieri di Sardegna. “Inoltre - prosegue Teso - abbiamo commissionato uno studio al professor Giovanni Longo, docente di economia dei trasporti dell’università di Trieste, per modificare la viabilità di San Donà, di modo da rendere più baricentrico il Ponte dei Granatieri”. Non esclude, il sindaco, una riflessione anche su un terzo ponte sul Piave, dal momento che il ponte su barche di Fossalta è una soluzione solo per autoveicoli, ma non per mezzi di grandi dimensioni. In passato, si era ipotizzato anche un tunnel sotto il fiume contattando una ditta olandese.
A Treviso, il sindaco Mario Conte tiene sotto osservazione il cavalcavia della stazione ferroviaria. Rifacimento del cavalcavia della stazione, ringhiere, marciapiedi. “Lavori già in programma”, rassicura il sindaco Mario Conte. Lavori che si inseriscono nel quadro più ampio del progetto di riqualificazione dell’area della stazione, con un nuovo volto per il quartiere San Zeno. L’inizio dei lavori è previsto il prossimo anno.
L’ultimo intervento strutturale risale al 2017, allora la spesa complessiva fu di circa 450 mila euro, e prevedeva, nei 120 giorni di cantiere, la sistemazione delle rampe Nord (viale Fratelli Bandiera) ed Est (via Sant’Antonino e via Marco Polo).
Lavori previsti anche per il cavalcaferrovia di Castelfranco Veneto. Anche questo ponte da quasi dieci anni è passato in gestione al Comune da parte di Veneto Strade. Qualche incidente c’è stato, e ha riguardato il parapetto, ma sempre con dinamiche diverse e meno gravi rispetto a quanto è avvenuto a Mestre. “Non ci sono problemi statici - assicura il sindaco Stefano Marcon -, neppure infiltrazioni d’acqua. I lavori che abbiamo programmato metteranno in totale sicurezza il manufatto”.
Le sistemazioni in provincia di Treviso
La marcia per la sistemazione di ponti e cavalcavia, anche in provincia di Treviso, è iniziata dopo la tragedia di Genova. In quell’occasione si fece il censimento dello stato dei manufatti per la viabilità in alzato. Un primo stanziamento arrivò nell’agosto del 2022: 12.899.367 che hanno permesso 11 interventi in 13 Comuni. Interessati Maserada e Cimadolmo per più di 117 mila euro. Dal punto di vista sismico, sono stati verificati i ponti sul Meolo e di Monastier, sul Livenza a Mansuè, sul Vallio a Monastier e Roncade e, infine, sulla strada provinciale 60 di Mignagola. Lavori di adeguamento sismico hanno interessato Vidor, sul fiume Soligo tra Susegana e Sernaglia, il ponte sul Sile a Casale, per 2,5 milioni, mentre 3,5 milioni sono investiti sulla Zermanese e altri 714 mila sul Muson, in località Monfumo. I finanziamenti sono arrivati per il rinforzo strutturale dell’arco del ponte a Susegana, mentre si è provveduto al nuovo ponte sul fiume Monticano e sulla statale “Redigole”.
La Provincia ha aggiunto, utilizzando il decreto ministeriale 49, 800 mila euro e 50 mila di fondi propri. Così è intervenuta a Portobuffolè, Breda di Piave, San Biagio, Cavaso del Tomba, in questi casi però si è trattato di impermeabilizzazioni, di barriere e dispositivi di sicurezza.
Altri 340 mila euro si sono aggiunti a inizio 2023, intervenendo ancora a Portobuffolè sul Rasego, sul Livenza, in via Asolana ad Asolo e a Susegana sul Piave. Nel complesso, sono 16 interventi sul territorio provinciale. Altri 15 milioni di euro sono arrivati con il “decreto Ponti bis” del 5 maggio 2022 che serviranno a finanziare ulteriori 13 punti, tra progetti e accordi quadro per lavori di riqualificazione e ripristino della sicurezza nei Comuni della Marca, nel periodo 2024-2029.