giovedì, 17 ottobre 2024
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Maltempo in Veneto, decisive le casse di laminazione. Nel weekend altra perturbazione

Zaia: “La situazione è sotto controllo e lo possiamo dire grazie a tutte le opere che abbiamo realizzato dal 2010 in avanti. Faccio solo un esempio: grazie all’attivazione di bacini di Montebello, Caldogno e Orolo abbiamo evitato che oltre 3 milioni di metri cubi di acqua invadessero Vicenza”

“La situazione meteo oggi è in miglioramento, ma Arpav ci segnala che tra il pomeriggio e la serata di domani è previsto l’arrivo di una nuova perturbazione, di minore intensità, in pianura e sulle zone montane. La rete idrica secondaria, soprattutto nel vicentino e nel padovano, a causa delle intense precipitazioni dei giorni scorsi è in sofferenza. Stiamo monitorando con attenzione l’evoluzione meteo per verificare quali provvedimenti vadano messi in atto”.

Lo spiega l’assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin che questa mattina, 29 febbraio ha presieduto la riunione dell’Unità di crisi regionale, attivata per l’ondata di maltempo che si è abbattuta in particolare sul vicentino negli ultimi giorni.

“Allo stato attuale i bacini di laminazione e tutte le opere messe in campo in questi anni stanno funzionando, garantendo la sicurezza dei territori interessati – sottolinea Bottacin -. Ho aggiornato l’Unità di crisi a domani per verificare la portata e gli effetti della perturbazione in arrivo e per valutare i dati di aggiornamento sulle previsioni di domenica, quando, allo stato attuale, è previsto l’arrivo di maggiori precipitazioni sia nella pianura centro settentrionale sia nelle zone montane”.

“La situazione è sotto controllo e lo possiamo dire grazie a tutte le opere che abbiamo realizzato dal 2010 in avanti. Faccio solo un esempio: grazie all’attivazione di bacini di Montebello, Caldogno e Orolo abbiamo evitato che oltre 3 milioni di metri cubi di acqua invadessero Vicenza”. Lo ha detto questa il presidente della Regione Luca Zaia, che ha anche ringraziato tutti volontari e il personale tecnico, oltre un migliaio le persone che stanno lavorando in queste ore. “In questi anni, dal 2010, abbiamo realizzato tantissime opere che oggi ci permettono di guardare con più tranquillità alle previsioni del tempo – ha precisato Zaia –. Sto parlando del bacino di Caldogno, di viale Diaz, di quello sull’Orolo e tanti altri. Ricordo il muretto di Soave per il quale abbiamo fatto delle vere e proprie battaglie ma che oggi garantisce di mettere in sicurezza quel territorio. Abbiamo realizzato 13 bacini dei 23 previsti, molti sono i cantieri aperti e presto ne saranno completati altri. Ci serve ancora un miliardo di euro per realizzare altre opere, determinanti in caso di eventi con precipitazioni così elevate”.

“Stiamo monitorando l’evolversi dell’emergenza maltempo in tutto il territorio, al momento purtroppo permangono le criticità, soprattutto sulla rete fluviale, con necessarie modifiche alla viabilità in provincia di Vicenza e di Padova, ma anche a Verona è stata predisposta la chiusura temporanea di alcuni tratti di strade provinciali per mettere in sicurezza da cedimenti del piano viabile – sottolinea Stefano Marcon, presidente Unione province del Veneto – a Vicenza sono stati attivati oltre 80 centri operativi comunali, che insieme ad Amministratori e tecnici stanno monitorando in particolare i corsi d’acqua e i versanti montani. Le situazioni di maggiori criticità e preoccupazione si sono verificate nella rete idrografica minore a Vicenza, nell’area del fiume Retrone, nella zona S. Agostino verso Nogarazza, nel comune di Dueville, per l’alto livello del torrente Igna alla confluenza con il Timonchio, e lungo l’asta del Bacchiglione (Longare, Montegalda, Montegaldella). Anche a Padova sono centinaia i Volontari di Protezione Civile al lavoro sul territorio, 300 la notte scorsa, 160 oggi al lavoro soprattutto per le operazioni di “sacchettazione”, ovvero di arginamento con i sacchi dei fiumi, soprattutto quelli minori. A Verona, l’Unità operativa di Protezione civile della Provincia ha provveduto a chiudere i guadi sul torrente Illasi e ha attivato 11 squadre fra Gruppi comunali e Associazioni, insieme ai Gruppi Ana degli alpini. Per quanto riguarda invece la Provincia di Treviso, sono 52 i Gruppi e Associazioni di Volontari di Protezione Civili allertati e pronti a intervenire, ma al momento non si sono verificate particolari emergenze.

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