lunedì, 16 settembre 2024
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Catania: l'ex sacerdote Pio Guidolin condannato a 14 anni per abusi sui minori

L'ex sacerdote, originario del Trevigiano, aveva fatto parte del Pontificio istituto missioni estere (Pime), prima di essere incardinato nel clero dell'arcidiocesi di Catania. Comunicato del Pime: "Fatti commessi quando aveva lasciato l'Istituto".

E' stato condannato a 14 anni di reclusione e a pagare una provvisionale di 10 mila euro ciascuno alla decine di parti civili l'ex sacerdote Pio Guidolin per violenza sessuale su minorenni. La sentenza, a conclusione del processo col rito abbreviato celebrato a Catania, è del Gup Giuseppina Montuori. La Procura aveva chiesto la condanna a 10 anni. L'ex sacerdote, originario del Trevigiano, aveva fatto parte del Pontificio istituto missioni estere (Pime), prima di essere incardinato nel clero dell'arcidiocesi di Catania. Lo scorso anno era stato dimesso dallo stato clericale.
Secondo l'accusa l'ex sacerdote, arrestato il 1° dicembre del 2017 - riporta l'agenzia Ansa-  avrebbe cosparso dei 14enni di olio santo prelevato dai locali della sua chiesa, una parrocchia del popoloso Villaggio Sant'Agata, ammantando i suoi gesti di una valenza spirituale e proponendoli come 'atti purificatori' in grado di lenire le loro sofferenze interiori. Secondo quanto scrive no dei ragazzini abusati avrebbe tentato il suicidio perché stanco di subire e da questo drammatico gesto sarebbero partite le indagini.

In merito alla condanna di Guidolin il Pime, attraverso un comunicato firmato dal superiore generale, padre Ferruccio Brambillasca, esprime il suo "dolore", precisando che fin dal 2000 Guidolin si era incardinato nel clero di Catania. Scrive il superiore del Pime: "Nell'esprimere prima di ogni altra cosa vicinanza alle vittime di questa triste vicenda e alle loro famiglie, ritengo necessario precisare quanto segue: le accuse rivolge a don Guidolin non riguardano gli anni in cui è stato missionario del Pime e non possono essere utilizzate per gettare ombre sull'attività da lui svolta per l'istituto nella casa di Preganziol".

In secondo luogo, la nota precisa che il trasferimento di Guidolin "alla casa del Pime di Mascalucia (Catania) non fu un allontanamento, ma una scelta legata alle normali dinamiche del nostro istituto. A Mascalucia, poi, don Guidolin maturò autonomamente la scelta di lasciare il Pime per incardinarsi come sacerdote nell'arcidiocesi di Catania". Infine, "alla luce di questa vicenda il Pime rinnova il proprio impegno alla vigilanza sul tema degli abusi nei confronti dei minori, nello spirito di penitenza e conversione più volte richiamato da papa Francesco a tutta la Chiesa in merito a questi comportamenti inaccettabili".

Si ricorda anche che l'ufficio stampa della diocesi di Treviso, nel dicembre 2017, al momento dell'arresto, aveva scritto in un comunicato che Guidolin, "pur avendo intrattenuto occasionalmente rapporti con il nostro territorio, non ha mai ricevuto e perciò esercitato nessun incarico in questa diocesi di Treviso (di parroco o altro)".

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