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Ats: una rete più forte

Sonia Brescacin, presidente della Commissione sanità dell’Assemblea legislativa veneta, spiega cosa sono gli Ambiti territoriali sociali, approvati dal Consiglio regionale
05/04/2024

Il progetto di legge sull’istituzione degli Ambiti territoriali sociali (Ats), recentemente approvato dal Consiglio regionale, ha visto come relatrice Sonia Brescacin, già sindaca di San Vendemiano, attualmente presidente della Commissione Sanità dell’assemblea legislativa veneta. Le abbiamo chiesto di spiegarci meglio di cosa si tratti.“La nuova legge – risponde Brescacin – consolida e rafforza la rete sociale dei Comuni che sempre più opereranno in forma associata per erogare i servizi sociali, superando le criticità legate alle dimensioni molto spesso piccole dei Comuni. E questo significa dare migliori risposte ai cittadini. Gli Ats sono il fulcro della programmazione, della pianificazione, del coordinamento locale e della gestione della funzione socio-assistenziale, con una visione complessiva condivisa e omogenea nell’adozione di strategie di prevenzione, promozione e sviluppo su un territorio vasto rispetto a quello del singolo Comune, capaci di intercettare e rispondere, anche in modo innovativo rispetto a dinamiche e bisogni di inclusione sociale, in dialogo con tutti gli altri attori che operano nella comunità”.

Quale sarà il ruolo degli Ats?

Garantire l’erogazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps), ovvero gli interventi, i servizi, le attività e le prestazioni integrate da assicurare a tutti i cittadini, garantendo uniformità di trattamento, qualità della vita, prevenzione, non discriminazione, pari opportunità, eliminazione o riduzione delle condizioni di fragilità. Questa legge è molto attesa dai Comuni, sempre più impegnati nella gestione delle importanti risorse sia regionali, sia statali, sia europee, in particolare i fondi del Pnrr, e permetterà loro di aumentare e migliorare ulteriormente l’offerta di appropriati servizi e assistenza ai cittadini della nostra Regione.

Venendo su un piano più concreto, che cosa succederà quando saranno avviati agli Ats?

I Comuni avranno a disposizione una soluzione di un ente terzo con personalità giuridica, cioè una organizzazione stabile e capace di costruire servizi di qualità, proprio perché strutturata e dotata delle competenze del personale addetto. La possibilità di avere un ente terzo composto dai Comuni associati permetterà di meglio utilizzare le risorse per i servizi sociali, che oggi sono frammentate, e favorirà l’integrazione con le altre politiche, in primis l’integrazione con le politiche sanitarie, con le Ulss, ma anche con le politiche abitative, del lavoro, dell’istruzione e formazione, della giustizia, etc.

Avete quantificato il personale e quali figure professionali ne faranno parte?

Grazie al Fondo nazionale povertà in Veneto, nel 2023 sono stati assunti 77 nuovi assistenti sociali, salendo così a quota 1.052 negli Ats; personale dedicato al sistema dei servizi sociali e altre possibilità verranno dai finanziamenti statali e regionali dedicati.

Qualcuno solleva il problema della copertura economica: chi sosterrà i costi?

La Regione ha stanziato fondi agli Ats per 5,5 milioni di euro in tre anni, per le attività necessarie alla loro costituzione e al loro rafforzamento. Ulteriori 7 milioni verranno dal Fondo sociale europeo+ che la Regione ha deciso di dedicare alla formazione del personale degli Ats. Altri fondi verranno da linee di finanziamento statali e regionali, che indirizzano risorse agli Ats. La Regione ritiene importante proseguire nell’accompagnamento della crescita dei territori, consapevole che sia una valida opportunità e una sfida da vincere insieme.

Un altro aspetto che solleva dubbi riguarda il rapporto con l’Ulss. Quali saranno gli organi decisori degli Ats e chi vi farà parte?

Gli Ats sono costituiti dai Comuni associati: sono aziende pubbliche con personalità giuridica con l’assemblea dei sindaci, un cda e un direttore. Questa legge rafforza il sistema dei Servizi sociali erogati dai Comuni, sistema che si affianca a quello sanitario e dell’integrazione socio-sanitaria. I nuovi Ats dialogheranno alla pari per l’integrazione con il mondo sanitario e le aziende Ulss, anche grazie alla già consolidata esperienza maturata in questo campo tra Sindaci e aziende sanitarie.

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