Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
7 aprile 1944: Treviso fu rasa al suolo
Ricorre oggi il settantesimo anniversario del bombardamento del 7 aprile sulla città di Treviso. I rintocchi della torre civica alle 12.50. Molti gli eventi e le mostre.

Ricorre oggi il settantesimo anniversario del bombardamento del 7 aprile sulla città di Treviso.
Gli appuntamenti di oggi
Una santa messa, presieduta dal vescovo Gianfranco Agostino Gardin, è stata celebrata a Santa Maria Ausiliatrice. Rintocchi solenni in piazza dei Signori alle 12.50 accompagnati da musica corale e strumentale della scuola media Stefanini e dell’Associazione Francesco Manzato con letture a cura di Marco Ervas; santa messa alle ore 17 al Tempietto di via Madonnetta a Santa Maria del Rovere in ricordo dei 123 bambini morti.
In queste settimane inoltre vengono promossi ulteriori appuntamenti.
Ieri passeggiata con il sindaco Manildo
All’iniziativa “A spasso con il Sindaco: Arte e Storia restituite dopo il 7 aprile 1944” che si è tenuta ieri pomeriggio, domenica 6 aprile, hanno partecipato trecento persone. Nei giorni scorsi le richieste arrivate via mail erano state duecento. Altre cento sono arrivate nella serata di sabato. La passeggiata si è snodata da posta S. Tomaso a palazzo dei trecento ed ha toccato gran parte del centro storico.
Le mostre
Per ricordare il 7 aprile 1944, i terribili momenti seguiti alla distruzione di Treviso e la ricostruzione post bellica sono state organizzate in centro storico quattro mostre che mettono in risalto, attraverso reperti, fotografie, video e documenti d’archivio originali il susseguirsi delle vicende cittadine dell’epoca.
“Per non dimenticare…” – Associazione “Treviso 7 aprile 1944”, Portello del Sile. Aperta sabato 1 marzo, la mostra organizzata dall’Associazione “Treviso 7 aprile 1944” e curata dal presidente Antonello Hrelia, consente di effettuare un significativo collegamento tra reperti e bombardamento: le immagini delle devastazioni comparate alle immagini della Treviso pre-bombardamento prendono vita e danno consapevolezza di quanto sia successo quel lontano Venerdì Santo di settant’anni fa grazie ai reperti originali presentati. Una bomba “in carne ed ossa”, una di quelle cadute durante il bombardamento, accoglie i visitatori al Portello del Sile. Il contrasto con il volantino propagandistico posto al di sopra di essa (Un aviatore americano di colore che bombarda la città con la scritta “Liberator” sul casco, accompagnato dalla famosa frase “Venerdì Santo. Passione di Cristo e di Treviso”) fa immergere i visitatori nei sentimenti contradditori che hanno percorso l’anima dei superstiti: se gli americani sono i Liberatori allora perché ci hanno ucciso? Lo stupore e lo smarrimento divengono sempre più imponenti osservando le immagini del “prima e dopo” per lasciare spazio, in ultima, ad un dolore intenso, all’ingresso nella sezione dedicata ai bambini morti. 123 anime di cui sono stati raccolti ed esposti quaderni di scuola, cartelle, astucci, lettere indirizzate ai genitori. “Chiedo a tutti quelli che passano qui – racconta Antonello Hrelia – di firmare il registro. Dal 1 marzo circa 1500 persone sono venute a visitare la mostra.” La mostra chiuderà domenica 13 aprile.
“Il bombardamento del 7 aprile 1944” – Associazione DO.GE, Piazza Pio X. Da sabato 1 aprile a domenica 27 aprile cittadini e turisti avranno la possibilità di vedere come sia cambiata Treviso in seguito al bombardamento confrontando le immagini proposte dall’Associazione DO.GE presso la sede dell’ANMIG. La mostra si apre con il video originale del bombardamento di Treviso: le bombe che cadono ma soprattutto il rumore sordo delle “Fortezze Volanti” e le campane a morto suonate dalla Torre Civica gelano il sangue e seccano la gola. In silenzio si scorrono tutte le immagini: per ogni punto della città distrutto vengono presentati il “prima”, gli edifici bombardati, e la ricostruzione. Ed è proprio qui che si prende atto di come la città abbia cambiato volto. Significativi alcuni manifesti scolastici che rappresentano le azioni da attuare in caso di bombardamento per salvarsi la vita. “Molti anziani che vengono alla mostra – spiega Giorgio Bughetto, presidente dell’Associazione DO.GE – riconoscono e ricordano i luoghi distrutti. Non solo ci aiutano anche a ricollocare questi edifici: ad esempio una signora ci ha spiegato che di fronte all’Hotel Stella d’Oro c’era il “cinema dei peociosi”, ossia il cinema frequentato dai ceti meno abbienti. L’unico rifugio ancora oggi in piedi è allo Scalo Motta; sarebbe bello poter rimetterlo a posto e renderlo visitabile alle scolaresche.
7 aprile 1944. Riflessioni intorno ad alcuni documenti d’archivio – Archivio di Stato. Presso l’Archivio di Stato di Treviso, dal 28 marzo al 12 aprile, sono stati presentati alcuni documenti storici del periodo che fanno chiarezza sulle motivazioni del bombardamento: il vero obiettivo era colpire la stazione e la ferrovia per spezzare le vie di comunicazione che portavano in Germania. I manoscritti attestano che Treviso venne colpita più volte tra il 18 marzo ed il 29 dicembre 1944 e le relazioni del Capo della provincia forniscono una descrizione dettagliata di tutti gli edifici, le vie, le piazze, i monumenti andati perduti o seriamente danneggiati. All’interno delle stesse si trovano anche accenni ai primissimi provvedimenti messi in atto per far fronte al disastro e per coordinare gli sgomberi; inoltre i documenti riportano la reazione ed il contegno della popolazione. La mostra presenta, inoltre, altrettanti documenti originali che affrontano le prime fasi della ricostruzione, la situazione degli sfollati, l’avvio del Piano di Ricostruzione. Sempre all’Archivio di Stato, infine, sono stati esposti i lavori di studio e riflessione compiuti dalle scuole di Treviso sul tema del bombardamento
Mostra fotografica a Palazzo dei Trecento. A Palazzo dei Trecento, infine, è possibile visitare una mostra fotografica realizzata dai dipendenti del Museo Civico Bailo, che raccoglie le immagini più drammatiche e toccanti della Treviso bombardata. Un percorso reso possibile grazie alle fotografie concesse dal FAST – Foto Archivio Storico Trevigiano, da collezioni private e dalle associazioni e dagli enti che hanno collaborato alla realizzazione di tutti gli eventi di commemorazione.