Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Cortina 2021, un Mondiale che si vivrà sui social
Agli storici campionati iniziati lo scorso 7 febbraio mancherà "solo" il pubblico. Le cinque piste di gara sono state interessate da restyling, per accogliere i 600 atleti provenienti da 70 Nazioni, assieme a tecnici, dirigenti, volontari. A Cortina si conteranno oltre 6 mila presenze, fino al 21 febbraio
Un mondiale senza spettatori, ma molto “social”, in attesa della grancassa olimpica del 2026. Il Campionato del mondo di sci alpino, fino al 21 febbraio a Cortina d’Ampezzo, si appresta a diventare una manifestazione storica. Il primo grande evento planetario che si svolge senza pubblico presente a causa della pandemia in corso. E per organizzare un tale evento, il Comitato organizzatore presieduto da Alessandro Benetton in collaborazione con il Comune di Cortina ha dovuto dare fondo a tutte le energie per ospitare una manifestazione sportiva planetaria in condizioni estreme.
Ma questo Mondiale di sci alpino non è solo parlare di possibili medaglie dei vari Vinatzer, Innerhofer, Paris, Brignone, Bassino, ma è soprattutto parlare dell’impatto che manifestazioni di questo genere possono avere su un ambiente unico come quello ampezzano e per questo fragile e delicato. Dal 2017, da quando cioè è partita la macchina organizzativa, il Governo e i privati hanno investito quasi 100 milioni di euro per realizzare le opere necessarie sul territorio, viabilità, piste ecc.. Un impegno che non avveniva dal 1956, da quando cioè Cortina ospitò le Olimpiadi che consacrarono Tony Seiler e Franco Nones. Opere che dovrebbero servire anche nelle Olimpiadi 2026 previste nella conca ampezzana, oltre che a Milano e in Lombardia. “Si tratta di eventi, questi, che hanno una portata internazionale - spiega il manager trevigiano Andrea Vidotti, che segue campioni quali Innerhofer e Peterlini -. Guardate ad esempio Torino. Dopo le Olimpiadi del 2006 è diventata un’altra città. Oppure Milano dopo l’Expo è diventata un’attrazione unica. Ecco, questo genere di eventi ha proprio la capacità di incidere moltissimo sulle città ospitanti. Anche in tempo di pandemia, anche senza pubblico, media e social da tutto il mondo (accreditati circa 600 giornalisti e si prevede un seguito di circa 6-700 milioni di spettatori, ndr) ne stanno facendo uno spettacolo planetario, dei veri mondiali digitalizzati.
E poi il calore che si respira tra Casa Italia e Casa Veneto, tanto per fare un esempio, vivono attraverso la visione dei social. Ecco io sono convinto che Cortina ne uscirà vincente perché usa strategie di marketing particolari, mai fine a se stesse. Infatti, oltre al Mondiale, abbiamo l’arrivo del Giro ciclistico d’Italia 2021 e poi la grande Rassegna olimpica del 2026. Insomma, una serie di eventi che terranno in primo piano Cortina. E poi Cortina ne sta uscendo vincente perché sta combinando tre fattori importanti che sono la passione di atleti e organizzatori per questo sport, la competizione, perché alla fine contano anche le medaglie, e la bellezza perché tutto il mondo potrà ammirare l’unicità di queste montagne, anche se con la pandemia lanciano contemporaneamente anche un grido d’allarme”. Ed a questo proposito, il parere anche del mondo produttivo. “Una vetrina, non solo delle nostre impareggiabili montagne, ma dell’intera regione”. Il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin, coglie l’occasione dei Mondiali di sci a Cortina, per sostenere, da un lato, la straordinaria forza di volontà delle genti e delle imprese venete e, dall’altro, l’opportunità che una manifestazione seguita in tutto il mondo, da milioni di persone, possa essere “l’anticamera della tanto agognata ripresa”. Secondo Bertin, “nonostante un’epidemia che ha messo in ginocchio sul piano economico (3 miliardi di euro è il conto della sola stagione sciistica compromessa), i Mondiali – afferma il presidente – sono l’esempio e la conferma di ciò che il Veneto saprà essere domani, una volta che il Covid non sarà più l’incubo”. I Mondiali di sci “rappresentano la forza di volontà di un popolo e di un sistema economico che però, per recuperare il terreno perduto, ha bisogno di indennizzi immediati e adeguati alle perdite e di moratorie fiscali di lungo respiro - sottolinea Bertin -. I Mondiali possono rappresentare veramente quell’iniezione di fiducia che la ricchezza artistica, culturale e turistica e le eccellenze di cui il Veneto si fa giustamente vanto, abbinate a iniziative di caratura mondiale, possono realmente determinare”. Insomma, sarà anche un mondiale “silenzioso” ora, ma getta le basi per un futuro che si preannuncia carico di soddisfazioni.