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Bonus docenti, Fism Treviso: “Grave ingiustizia escludere gli insegnanti delle paritarie”

Sono oltre mille quelli discriminati solo nella Marca

“Bene che la card per l’aggiornamento sia stata giustamente riconosciuta anche ai supplenti precari trevigiani, ma resta da eliminare un’altra grave discriminazione, quella che colpisce gli insegnanti delle scuole paritarie, in particolare le circa mille docenti delle scuole dell’infanzia della Marca”, ad affermarlo è Simonetta Rubinato, presidente della Fism di Treviso.

Se da un lato giudica positivamente la norma della Legge n. 107/2015 (la Buona scuola) che incentiva anche economicamente l’attività di formazione e di autoaggiornamento degli insegnanti “delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado”, dall’altro la presidente Rubinato censura il Dpcm che ha limitato ingiustamente la Carta elettronica unicamente agli insegnanti delle scuole statali.

“E’ una grave discriminazione nei confronti del personale docente delle scuole paritarie, che possiedono gli stessi titoli professionali dei colleghi statali e che svolgono la medesima funzione educativa, soprattutto se si considera che nella nostra provincia per quasi il 70% il servizio scolastico all’infanzia è garantito da docenti di scuole paritarie. Si tratta di una palese e immotivata disparità di trattamento contraria alle norme dell’Ue, che vietano qualsiasi discriminazione tra lavoratori e stabiliscono il loro diritto alla parità di trattamento, che contraddice anche il contenuto e lo spirito della Legge Berlinguer del 2000, istitutiva del sistema nazionale di istruzione composto da scuole statali e da scuole paritarie, che offrono alle giovani generazioni un’offerta formativa di pari qualità e dignità” spiega Rubinato.

Di qui la richiesta della Fism Treviso, con l’auspicio che venga sostenuta anche dai sindacati degli insegnanti: “I parlamentari veneti si facciano promotori di un’iniziativa affinché il Governo sostenga anche l’attività di formazione in servizio del personale docente delle scuole paritarie, riconoscendo espressamente il diritto al Bonus docente anche alle insegnanti delle nostre scuole”. Se così non fosse Rubinato ritiene che dovrebbe essere promossa un’azione in sede giudiziaria.

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