Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Oggi i funerali di Rina Biz: il cordoglio del Vescovo e del mondo del Terzo settore
Il funerale di Rina Biz, morta lo scorso 8 novembre, si terrà lunedì 11 novembre alle ore 14.30 nella chiesa di Orsago.
Nata nel marzo del 1934 aveva compiuto 90 anni. Caterina (Rina) Biz, è stata una delle personalità più interessanti dell’economia sociale nel Veneto della seconda metà del Novecento. Figlia di mezzadri, dopo aver lasciato il lavoro nella filanda di Orsago diviene prima un punto di riferimento nel patronato Acli di Conegliano, poi dirigente provinciale e nazionale dell’Associazione cristiana dei lavoratori. Non paga, costituisce infine una delle prime cooperative di lavoratori del Veneto che raggiunge dimensioni economiche significative. Nel suo percorso incrocia personalità come il vescovo Albino Luciani, futuro Papa Giovanni Paolo I, e Livio Labor, a lungo presidente nazionale delle Acli. Elabora con anticipo sui tempi le principali questioni legate al lavoro e all’evoluzione della società italiana: dalle battaglie per la piccola proprietà contadina all’ emancipazione femminile, dal modello cooperativo alla formazione di una classe dirigente.
Raffaella Da Ros, presidente della cooperativa sociale Insieme Si Può ha espresso il cordoglio a nome dell’ente: “Con profondo dolore la cooperativa Insieme Si Può piange la scomparsa della sua fondatrice Rina Biz. Una persona straordinaria, una donna tenace e lungimirante, alla quale va tutta la nostra gratitudine. Rina Biz ha saputo dare vita a un modello che ha contribuito alla nascita e allo sviluppo del movimento cooperativo veneto, lasciando un segno indiscusso, quanto importante e duraturo. Il sogno di Rina Biz, nato oltre quarant’anni fa con la cooperativa Insieme Si Può, è diventato un progetto solido e ben radicato, che continua a generare buoni frutti, dando lavoro a molte persone, ponendo una forte attenzione all’occupazione femminile e restando fedele alla capacità di intercettare i bisogni delle nostre comunità, dando una risposta sociale alle fragilità. Affezionata alla sua Orsago, nell’ultimo periodo Rina è stata accudita con amore e affetto dai soci proprio in una struttura della cooperativa a Ponte di Piave che lei aveva contribuito a realizzare. In questi giorni, che sono di enorme tristezza vogliamo sottolineare tutta la nostra gratitudine a Rina rinnovando il nostro impegno a portare avanti con la cooperativa Insieme Si Può i valori e gli insegnamenti che lei ha seminato nel nostro territorio”.
Anche il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, ha voluto ricordare Rina Biz: “Esprimo a nome mio e della diocesi tutta - le sue parole - un ricordo commosso e grato per una donna, per una cristiana, impegnata nel sociale per i diritti delle persone più deboli, diritti che passavano soprattutto dalla dignità del lavoro. Rina è stata una pioniera del movimento cooperativistico veneto e nazionale: dalla fondazione dei primi circoli Acli nel suo territorio, la Sinistra Piave, alla dirigenza provinciale e regionale dell’associazione, dall’impegno politico alla costituzione di una delle prime cooperative di lavoratori e lavoratrici del Veneto, Insieme si può, con una forte attenzione all’occupazione femminile e una grande capacità di ascolto e di risposta sociale alle varie fragilità. Impegni nei quali ha riversato la sua intelligenza, la sua forza, la sua tenacia, la sua creatività, sempre sorretta, e motivata, da una fede profonda. Alla sua famiglia, alla presidente e a tutti i soci della cooperativa, la vicinanza e il ricordo nella preghiera”.
“Vogliamo ricordarla per il suo impegno, la passione e la caparbietà nel ricercare e costruire relazioni, occasioni di formazione e servizi capaci di rispondere ai bisogni delle persone”, il commento che giunge dalle Acli di Treviso, mentre il Centro servizi per il volontariato Treviso Belluno aggiunge: “Rina ha dedicato la sua vita alla comunità, diventando un simbolo del cattolicesimo democratico e dell’inclusione sociale. Da sempre è stata in prima linea per risollevare persone fragili, in particolare povere e disoccupate, e le famiglie più marginalizzate. La presidente Elisa Corrà esprime, a nome del Csv Belluno Treviso, sentite condoglianze”.