mercoledì, 23 aprile 2025
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Fiab per le donne migranti: 10 biciclette per l’autonomia

Prosegue il progetto solidale per le donne migranti con la consegna a Fiab Treviso di dieci biciclette che saranno riparate dai detenuti del carcere di S. Bona e consegnate a donne migranti

Prosegue con entusiasmo il progetto “Non solo pane e comunità solidali”, che mira a promuovere l’autonomia e l’inclusione delle donne migranti attraverso la mobilità sostenibile. Oggi, grazie alla collaborazione del Comune di Treviso, sono state consegnate dieci biciclette usate da destinare alla riparazione e al riuso, con l’obiettivo di metterle a disposizione di donne straniere residenti a Treviso e nei comuni limitrofi. Le bici, recuperate dal deposito comunale dove giacciono innumerevoli mezzi che provengono da furti, denunce, recuperi o altro ancora, saranno poi riparate dai detenuti del carcere di S. Bona e riconsegnate funzionanti alle donne destinatarie del progetto.

L’iniziativa, parzialmente finanziata dalla Regione Veneto, è coordinata da una serie di associazioni del territorio, capofila di progetto è I-Care, le altre, oltre a Fiab Treviso aps Amici della Bicicletta sono Cielo Blu odv,, Uomo Mondo odv, Cism, Aion aps, Solidarietà a Colori, e rappresenta un concreto esempio di solidarietà attiva e mobilità inclusiva.

“Una bicicletta può sembrare poco, ma per molte donne significa potersi muovere in autonomia, accompagnare i figli a scuola, raggiungere il lavoro o semplicemente vivere la città con più libertà,” spiega la vicepresidente nazionale e presidente di Fiab Treviso Susanna Maggioni. “Ringraziamo il Comune di Treviso per il gesto concreto che permette al progetto di fare un passo importante”.

Fiab Treviso questa mattina ha ricevuto le biciclette, molte delle quali in condizioni critiche, e le ha consegnate ad Alternativa Ambiente, una cooperativa che si occupa, tra le tante cose, di dare lavoro ai detenuti attraverso corsi di formazione. Le bici sono già state portate all’interno della casa circondariale dove i detenuti si occuperanno del ripristino tecnico, verificandone sicurezza e funzionalità, per poi metterle a disposizione delle beneficiarie fra circa un mese. Nel progetto erano previsti anche corsi pratici e teorici sull’uso della bicicletta e sulla sicurezza stradale, organizzati con il supporto di volontari e partner del progetto, che saranno effettuati una volta avute le bici a disposizione.

Già nella scorsa stagione, una fase sperimentale del progetto aveva coinvolto con successo giovani richiedenti asilo ospitati presso la Caserma Serena e altre strutture di accoglienza, dimostrando l’impatto positivo della bicicletta come strumento di integrazione sociale. Insieme a MoMi (Monigo Migranti), una decina di giovani ospitati nelle strutture di accoglienza della Caserma Serena, Fiab aveva supportato la formazione di base sul Codice della Strada e sulla segnaletica, utilizzando materiale didattico interattivo (slide, quiz cartacei e digitali tramite app).

Fiab Treviso rinnova l’invito ad altri Comuni del territorio, a sostenere l’iniziativa attraverso la donazione di biciclette usate, in disuso o recuperate.

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