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Disabilità: il lavoro è l’obiettivo per dare dignità alla persona

La Giornata internazionale dei diritti si celebra il 3 dicembre. La dottoressa Bordin, di Veneto lavoro, illustragli strumenti e le possibilità affinché l’inclusività non rimanga parola vuota

L’inserimento nel mondo del lavoro delle persone con disabilità rientra in un processo culturale lungo, iniziato da tempo, in cui il Veneto dimostra, dati alla mano, che il sistema attuato funziona e l’inclusività, di cui sempre più spesso si sente parlare, è un obiettivo, in molti casi, raggiunto. Perfezionabile, migliorabile, come tutte le cose, ma un sistema che offre tanti strumenti di cui possono servirsi aziende e persone con disabilità, affinché domanda e offerta si incrocino.

La Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, che si celebra il 3 dicembre, è lì a ricordarci che anche il lavoro è un diritto di ogni essere umano, “indipendentemente dalla condizione fisica, psichica, sensoriale, sociale”. A fornirci dati e delucidazioni è la dottoressa Raffaella Bordin, responsabile dei processi di inserimento delle persone con disabilità di Veneto Lavoro, per quanto riguarda il territorio trevigiano e bellunese.

“Posso dire che a livello veneto poniamo una fortissima attenzione alle disposizioni sull’inclusione, sfruttando al meglio tutti gli strumenti che la legge principale, la 68/99 prevede”. Le persone interessate, incluse nelle categorie protette, sono portatrici di tipologie diverse di disabilità. Principalmente sono individui in età lavorativa, affetti da invalidità fisica, psichica o sensoriale o portatori di handicap intellettivo con conseguente riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%; e, poi, invalidi del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%. “Ci sono persone che hanno capacità lavorative residue e che con l’accompagnamento di servizi standard, ma anche in autonomia, riescono a ricollocarsi, ci sono persone che sono collocabili, ma che necessitano di interventi di supporto con servizi specializzati per rinforzare la loro capacità lavorativa. Un accompagnamento che è offerto insieme alle Asl. Chi, invece, è incollocabile, seguirà un percorso diverso”.

La dottoressa Bordin elenca tutte le potenzialità e le opportunità offerte dal Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità, che va a finanziare i servizi di politica attiva del lavoro: “Parliamo di formazione professionale, per cercare di sostenere il percorso di istruzione, di tirocinio, da svolgersi o da noi o dai Servizi integrazione lavorativa, Sil, delle Asl, di addestramento. Opportunità che non tutti conoscono rispetto a questo Fondo, alimentato in primis dalle quote versate dalle aziende che non ottemperano all’obbligo di assunzione di persone con disabilità. Fondo che va al di là dei contributi ottenuti dai datori di lavoro che assumono persone con disabilità e che vengono dati dal fondo nazionale”.

Che i tirocini, per fare un esempio, siano efficaci lo dimostra il fatto che il 65% di questi sfociano in occupazione, in assunzioni concrete.

Tra i percorsi di politica attiva del lavoro figura anche la sperimentazione del voucher per il lavoro rafforzato, adottata nel luglio del 2022 e che serve ad acquisire servizi e strumenti di sostegno, in un percorso personalizzato e costruito persona per persona. “Pensiamo ad esempio a chi ha problemi di mobilità e ha bisogno di veder ristorate le spese di viaggio per poter partecipare a corsi o tirocini, oppure necessita di un sostegno per la conciliazione vita-lavoro. O ha bisogno di acquistare computer o tablet per accrescere le sue competenze digitali”, aggiunge Bordin.

Una politica estremamente ricca, come si può vedere, di opportunità che anche a Treviso e nelle altre province venete si stanno mettendo in pratica per superare il gap tra le aziende che cercano di ottemperare alla legge e lavoratori con disabilità che mirano a una occupazione. “Tutti i giorni dai Centri per l’impiego contattiamo sia le aziende che le persone in lista e proponiamo tutte queste possibilità, per collocare la persona giusta nel posto giusto”. D’altronde è lo stesso gap che si registra in tutto il mondo del lavoro, disabilità o non.

Le aziende possono assolvere parzialmente agli obblighi occupazionali previsti dalla Legge 68/99 in materia di collocamento mirato, attraverso la sottoscrizione di convenzioni ai sensi dell’art.14 del D.lgs. 276/03 che prevedono il conferimento di commesse di lavoro a cooperative sociali che, per svolgerle, assumono persone disabili, con particolari difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo ordinario, individuate dai servizi/Comitato tecnico. “A Treviso - sottolinea la dottoressa Bordin - questa sperimentazione è partita vent’anni fa e, a oggi, duecento quote sono coperte in questo modo”.

Andando a spulciare il report di Veneto lavoro “L’inclusione lavorativa delle persone con disabilità in Veneto”, relativo al 2022, emerge che le maggiori difficoltà ad assolvere agli obblighi si ritrovano nelle grandi aziende, tenute a inserire più di 35 persone con disabilità, e in quelle piccole, ovvero le aziende che avrebbero l’obbligo di un solo inserimento. Non c’è molta differenza tra lavoratori maschi e femmine con disabilità occupati nella nostra Regione, anche se risultano facilitati nell’ingresso del mondo del lavoro i maschi, gli italiani, le classi di età adulte e chi possiede un diploma o una laurea, segno che le competenze sono fondamentali. Aspetto positivo è che, in ogni età, il tempo indeterminato resta la tipologia di contratto più utilizzata, indice che queste persone sono una risorsa per le aziende, al pari dei loro colleghi.

Pur essendoci ancora un numero elevato di iscritti alle liste speciali di collocamento, il report registra che, tra il 2020-2022, dopo 12 mesi il 56% ha trovato un’occupazione confacente. “Non sempre le persone iscritte, alcune anche dal 2014 si rendono disponibili a quanto proponiamo loro, per problemi di distanza, di trasporto... Ma ciò che voglio sottolineare - conclude Raffaella Bordin - è che se la persona accetta di mettersi in gioco, l’occupazione adeguata si trova”.

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