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Violenza sulle donne: vittime anche nei procedimenti giudiziari familiari

Al momento, alla Camera, ci sono tre proposte di legge sulla riforma dei procedimenti per l’affidamento dei minori, con l’obiettivo che i bambini possano essere davvero al centro della tutela
29/11/2024

Il 17 dicembre 1999, solo venticinque anni fa, la risoluzione delle Nazioni Unite 54/134 istituiva La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, precisando che per violenza contro le donne si deve intendere “qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata”.

Perciò, in primis, la violenza fisica, che purtroppo arriva all’omicidio, ma anche molto altro, sia in ambito privato, sia in ambito - meno esplorato - pubblico.

Sulla scia del molto di più, spesso nascosto o ignorato o legittimato, in Italia c’è anche il seguente quesito parlamentare: se togliere arbitrariamente i bambini alle madri sia, oppure no, una violazione dei diritti umani di donne e minori e se serva una legge che tuteli entrambi.

Madri ingiustamente giudicate simbiotiche e ostative, che da vittime di soprusi vengono, invece, trattate come manipolatrici dei figli, come se l’alienazione parentale di un genitore fosse, automaticamente, responsabilità dell’altro.

Da questo automatismo consegue che troppe volte un minore non venga neppure ascoltato, perché considerato plagiato e quindi non attendibile, e questo comporta, in sede legale, interpretazioni e convincimenti spesso errati, pregiudizievoli e dannosi per lui. Del resto, la sindrome da alienazione parentale, teorizzata negli anni ’80 da Allan Gardner e ancora presente in alcuni tribunali italiani, è da tempo considerata teoria senza fondamento scientifico, rigettata dall’Oms, dal Ministero della salute, dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Ordine degli psicologi.

Al momento, alla Camera, ci sono tre proposte di legge sulla riforma dei procedimenti per l’affidamento dei minori, con l’obiettivo che i bambini possano essere davvero al centro della tutela, essendo ascoltati e creduti da giudici che arrivino a pronunciarsi senza delegare alle Consulenze tecniche d’ufficio, come invece ancora avviene.

Le conseguenze di ciò sono spesso devastanti per i bambini e per i genitori accudenti, in genere madri che vengono colpite nel loro ruolo con ricostruzioni distorte e misogine, che sfociano in dolorosi paradossi, come collocare in strutture, o in contesti estranei, minori che una famiglia sana l’hanno sempre avuta e continuano ad averla.

Il prelievo forzato con bambini che si aggrappano alle madri non può che considerarsi incivile, ma avviene ancora.

Non solo in Italia, se a febbraio 2024 sono stati pubblicati dall’Università di Manchester i risultati significativi e sconcertanti di una ricerca sull’impatto sulla salute fisica e mentale delle donne vittime di questi abusi in procedimenti giudiziari familiari. Ecco un altro serio motivo per il 25 novembre di ogni anno.

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