venerdì, 17 maggio 2024
Meteo - Tutiempo.net

Che cos’è il Daspo?

E’ l’acronimo di Divieto di accedere a manifestazioni sportive. Ma ci sono anche altre connotazioni che non riguardano lo sport.

In questi ultimi tempi, si sente spesso parlare di Daspo. Sappiamo tutti di cosa si tratta? Daspo è l’acronimo di Divieto di accedere a manifestazioni sportive. Si tratta di una misura finalizzata a contrastare la violenza negli stadi, prevista dalla Legge n. 401 del 13/12/1989. Tradizionalmente, si distinguono due tipologie di misure di prevenzione riconducibili all’interno della definizione generale di “divieto di accesso alle manifestazioni sportive”. Una prima figura è il cosiddetto “Daspo preventivo”, un provvedimento di natura amministrativa. È disposto dal questore nei confronti di soggetti che abbiano compiuto atti di violenza in occasione dei citati eventi. Vi sono casi in cui, oltre al divieto di accedere alle manifestazioni, il questore prescrive di comparire personalmente una o più volte negli orari indicati nell’ufficio o comando di polizia competente nel corso della giornata in cui si svolgono le manifestazioni per le quali opera il divieto. Il Daspo non può avere durata inferiore a un anno e superiore a cinque anni e può essere aumentato fino a otto anni nei casi più gravi. Se si viola il Daspo si può essere puniti con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10.000 a 40.000 euro. Una seconda tipologia di Daspo, è il cosiddetto “Daspo penale” che si differenzia rispetto a quello preventivo in quanto si tratta di un provvedimento emesso dall’autorità giurisdizionale, ossia dal giudice penale, nei confronti del soggetto a carico del quale viene emessa una sentenza di condanna per reati connessi ad una o più manifestazioni sportive, o nel caso di violazione delle prescrizioni contenute in un precedente divieto di avvicinamento ai luoghi interdetti. Nel corso degli anni il Daspo ha perso la sua connotazione esclusivamente sportiva, essendo state introdotte figure affini volte a sanzionare condotte ritenute pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica in ambiti diversi da quello sportivo. Tra le novità introdotte, vi è il cosiddetto “Daspo urbano”, previsto con Decreto-legge n. 14 del 2017. È una misura emessa nei confronti di cittadini che minano la salute dei consociati e il decoro urbano e consiste in un divieto ad avvicinarsi a determinati luoghi della città. In particolar modo, stazioni di trasporto pubblico, porti e aeroporti, istituti scolastici e universitari, luoghi di interesse culturale e artistico. La misura consegue all’accertamento di determinate condotte volte a impedire l’accessibilità alle già menzionate infrastrutture per le quali le autorità emettono un ordine di allontanamento al quale si aggiunge una sanzione pecuniaria che può variare dai 100 ai 300 euro. Vi è anche il “Daspo per i corrotti”, introdotto nel 2019, che prevede l’interdizione dai pubblici uffici e l’impossibilità di contrattare con la pubblica amministrazione per chi è condannato in via definitiva per il reato di corruzione. Con riguardo alle conseguenze del Daspo sulla fedina penale, esso non rappresenta una sentenza di condanna, pertanto non può diventare un precedente penale. Diversamente, le sentenze di condanna che hanno comportato l’applicazione del Daspo da parte del questore o del giudice possono “macchiare” la fedina penale.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
25/01/2024

Per questo, più volte (anche l’8 gennaio scorso al Corpo diplomatico accreditato presso la s. Sede),...

11/01/2024

La morte di don Edy ha sconvolto tutti, sia noi sacerdoti che i laici e le comunità cristiane che egli...

TREVISO
il territorio