Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Papa Francesco. Bambini, giovani e anziani: memoria e futuro

Durante tutto il suo pontificato, Bergoglio ha declinato l’alleanza dialogante tra i giovani e gli anziani come la postura più adatta per affrontare adeguatamente il futuro. Insieme ai loro nonni, per i quali ha inaugurato una Giornata mondiale a loro dedicata, Papa Francesco ha affidato a più riprese ai giovani, specialmente nei messaggi per le Giornate mondiale della Gioventù, il compito di dare corpo alla profezia di Gioele (3,1): “I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni e profetizzeranno”
Nel dialogo tra le generazioni, oltre agli anziani, papa Francesco ha sempre riservato inoltre un’attenzione particolare ai bambini, mandando un messaggio preciso alle famiglie, specialmente in un’Italia dove non si fanno più figli e ai quali spesso si preferiscono i cagnolini. La Chiesa, come la società, ha bisogno dei giovani come dei loro nonni, uno dei leit motiv del pontificato, unito al monito a non cedere alla “cultura dello scarto”.
E la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, inventata proprio dal papa argentino, vuole essere nelle intenzioni del Pontefice un piccolo segno di speranza per loro e per la Chiesa intera, in una società dove aumentano le solitudini a causa dell’individualismo dilagante. Il tema della speranza, nei messaggi papali rivolti ai giovani e agli anziani, è ricorrente, soprattutto in vista e in occasione del Giubileo dedicato da papa Francesco a questo tema. “Camminate nella speranza”, l’invito nell’ultimo messaggio per la Giornata mondiale della gioventù, perché “la speranza vince ogni stanchezza, ogni crisi e ogni ansia, è una forza nuova che ci permette di perseverare nella corsa, che ci fa avere uno sguardo lungo che va oltre le difficoltà del presente e ci indirizza verso una meta certa: la comunione con Dio e la pienezza della vita eterna. Se c’è un traguardo bello, se la vita non va verso il nulla, se niente di quanto sogno, progetto e realizzo andrà perduto, allora vale la pena di camminare e di sudare, di sopportare gli ostacoli e affrontare la stanchezza, perché la ricompensa finale è meravigliosa!”.
Sulla scorta del beato Carlo Acutis, l'invito è a “riscoprire il grande dono dell’Eucaristia”.
“Tutte le stanchezze interiori possono trovare sollievo nel Signore”, garantisce il Papa: “Quando la stanchezza del cammino vi appesantisce, tornate a Gesù, imparate a riposare in lui e a rimanere in lui, poiché quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi”. “Mettetevi in viaggio non da meri turisti, ma da pellegrini”, l’esortazione finale in vista del Giubileo. 100 mila bambini, provenienti da oltre 100 nazioni. Sono i numeri delle due giornate in cui si è svolta la prima Giornata mondiale dei bambini – patrocinata dal Dicastero per la Cultura e l’educazione – allo Stadio Olimpico e in piazza San Pietro, dove il Santo Padre ha scelto di dialogare a braccio con i più piccoli, sui diritti dei quali ha poi convocato un Summit internazionale a cui oltre agli esperti hanno partecipato numerosi leader internazionali. Non è accettabile che i bambini muoiano sotto le bombe” o da migranti nel mare, nel deserto o nelle rotte dei viaggi della speranza, il monito del Papa, secondo il quale “nulla vale la vita di un bambino”: “L'infanzia negata è un grido silenzioso”.