Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Auto in prestito: quali sono i rischi?
A quanti di noi sarà capitato di prestare la propria auto a un familiare o a un amico. È un gesto diffuso, ma è opportuno aver ben chiaro quali siano i rischi in cui si può incorrere. Innanzitutto, bisogna dire che la legge non vieta il prestito. Si tratta del cosiddetto contratto di comodato che non prevede nemmeno un apposito documento scritto, qualora sia inferiore a 30 giorni e nel caso si tratti di prestito ad un familiare. Quando invece è fatto ad un familiare non convivente oppure ad amici e duri più di 30 giorni, è necessario comunicarlo alla Motorizzazione affinché il comodato venga annotato sulla carta di circolazione per evitare l’applicazione di una sanzione e il ritiro della carta di circolazione medesima. Ma veniamo ai casi che possono capitare più frequentemente. Supponiamo che al nostro amico venga contestata una contravvenzione nell’immediato e quindi gli venga notificato il verbale dalle forze dell’ordine che lo hanno fermato. In questo caso, anche il proprietario dell’auto riceverà la multa a casa e sarà tenuto a pagare insieme al conducente, ossia in via solidale, l’importo della sanzione. Questo sta a significare che chi ha contestato la multa può agire sia nei confronti del conducente che del proprietario, finché uno dei due non abbia pagato l’intera somma. Se paga il proprietario, questi ha diritto di rivalersi sul conducente. Se invece nessuno dei due paga, arriverà una cartella esattoriale e il conseguente pignoramento che può essere del conto in banca o dello stipendio. Il proprietario dell’auto rischierà anche il fermo amministrativo dell’auto. Qualora la violazione del codice della strada comporti la decurtazione dei punti, sarà direttamente chi guidava a perdere i punti. Se è prevista la sanzione accessoria del sequestro del veicolo (per guida in stato di ebbrezza, ad esempio) non ci sarà il sequestro dell’auto, ma il conducente subirà una sanzione economica maggiorata. Vediamo ora il caso della contestazione differita, ossia quando il verbale venga spedito a casa (ad esempio, per infrazioni rilevate a mezzo di autovelox). La multa verrà inviata solo al proprietario del veicolo. Se la sanzione prevede la sottrazione dei punti della patente, il proprietario dovrà comunicare i dati di chi la conduceva, entro 60 giorni dal ricevimento della multa, a pena di ulteriore sanzione, salvo che non dimostri di non poter indicare l’effettivo conducente dell’auto. E se il conducente causa un incidente per propria responsabilità? L’assicurazione dovrà pagare i danni all’altro conducente coinvolto, a meno che la polizza non preveda limitazioni di responsabilità ai soli incidenti causati dal proprietario dell’auto. Invece, se il conducente del mezzo in prestito è vittima di un incidente causato da altri, l’assicurazione dovrà risarcire il proprietario per i danni materiali al veicolo e il conducente per gli eventuali danni fisici. Da ultimo, se il conducente commette un reato (ad esempio perché ha investito un pedone procurando gravi lesioni fisiche), il processo penale sarà solo a suo carico e non del proprietario.