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“Siamo cristiani autentici e fedeli": il Vescovo a Salzano nella festa di san Bartolomeo

Mons. Gardin ha inaugurato la restaurata canonica, villa Combi, ed ha chiesto al patrono la forza per essere cristiani autentici e fedeli, che si prendono cura della propria fede, aiutati dai fratelli. Moltissimi i salzanesi presenti, che al termine dell'inaugurazaione hanno visitato la villa

Anche quest’anno i salzanesi hanno avuto la bella occasione di festeggiare il patrono San Bartolomeo e il compatrono San Pio X insieme al Vescovo. Domenica 23 agosto, come già era avvenuto lo scorso anno in occasione del centenario della morte di papa Sarto, il Vescovo ha accolto l’invito a presiedere la celebrazione eucaristica, cui è seguita l’inaugurazione della restaurata casa canonica, Villa Combi. Un complesso lavoro di recupero e ristrutturazione che è iniziato il 12 maggio 2014 e si è concluso nei giorni scorsi, reso possibile dai contributi economici di molti enti (tra cui la Diocesi e l’Istituto regionale Ville venete) e dei parrocchiani, oltre che dalla professionalità di progettisti, direttori dei lavori, responsabili e maestranze delle diverse ditte, e dall’impegno del Consiglio pastorale, di quello per gli Affari economici e del parroco, mons. Paolo Cargnin. Periodicamente i salzanesi hanno potuto partecipare alle visite guidate al cantiere, alla scoperta di antiche decorazioni, archi, intonaci di pregio che emergevano a mano a mano dai lavori, ma anche dei moderni accorgimenti per rendere funzionale la struttura. La Villa tornerà ad essere l’abitazione dei sacerdoti, ma il piano terra sarà adibito ad attività pastorali. Prima del taglio del nastro (nella foto di Marino Rossi) sono state simbolicamente offerte le chiavi della canonica al Vescovo, perché come pastore della nostra comunità diocesana può disporre, oggi ed in futuro, di questa struttura e deciderne la destinazione. Moltissimi i presenti, tra i quali il sindaco Alessandro Quaresimini e molti membri della Giunta e del Consiglio comunale.
“E’ bello sentire che papa Francesco ama questo nostro santo” ha detto il Vescovo all’inizio dell’omelia, ricordando l’episodio della partecipazione del pontefice alla messa per san Pio X, presieduta da mons. Lucio Bonora nella basilica di san Pietro. Mons. Gardin ha sottolineato come essere cristiani sia soprattutto una questione di fedeltà, a Cristo, parola viva e pane di vita. La pagina del Vangelo metteva in evidenza la difficoltà di molti discepoli a comprendere e a seguire la parola di Gesù, a conclusione del lungo racconto sul “pane di vita”. Una parola dura, capace di mettere in crisi. Ecco, allora, l’abbandono e la domanda di Gesù agli apostoli: “Volete andarvene anche voi?”. “E’ il mistero dell’abbandono di cui anche noi siamo testimoni - ha sottolineato il Vescovo - e a volte protagonisti, perché è duro quando ci è chiesto di perdonare, di fare della nostra vita un dono. Non troviamo più nel rapporto con Gesù quella linfa che ci fa dire che solo lui ha parole di vita eterna”. E’ il fenomeno degli “abbandoni morbidi” che tocca gli adulti, non solo i ragazzi del dopo Cresima, quando viene meno il riferimento a Dio per la propria vita, si spegne la preghiera, si dirada la pratica dei sacramenti. “Non siamo «garantiti» - ha ricordato mons. Gardin - la fede ha bisogno di essere una scelta sempre alimentata, di cui prenderci cura. Il rischio è che ci ritroviamo ad essere cristiani «perché è capitato». Abbiamo invece bisogno di dire il nostro «sì», di ritrovare quel Dio che Gesù è venuto a rivelarci, di ritrovarne il volto nel Vangelo che Gesù ci ha annunciato”. Ma noi siamo fragili - ha aggiunto il Vescovo -, per questo abbiamo bisogno di aiutarci l’un l’altro, di vivere la fede insieme, nella Chiesa che è fondata sulla testimonianza degli apostoli. “Chiediamo all’apostolo san Bartolomeo - ha concluso - la forza di essere cristiani autentici e fedeli”. Nel pomeriggio si è svolto il triangolare di calcio tra Salzano, Tombolo e Riese san Pio X, proprio in onore del santo. A vincere quest'anno la squadra di Tombolo.

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