Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
San Donà, alla Lafert un accordo innovativo
Nelle ultime settimane dello scorso anno è stato siglato un importante accordo integrativo per i lavoratori del gruppo Lafert di San Donà e Noventa di Piave. Il gruppo Lafert che da qualche anno è entrato nell’orbita della multinazionale giapponese Sumitomo, in continua espansione, è un’industria storica del Basso Piave, attiva a San Donà da più di 60 anni. L’accordo, entrato in vigore il primo gennaio, riguarderà i circa 800 dipendenti che lavorano nei due stabilimenti del veneziano, specializzati nella produzione di apparecchi e materiali elettrici e componenti elettronici. Durante il percorso che ha portato alla sottoscrizione dell’accordo, durato tutto il secondo semestre del 2023, sono stati consultati tutti i lavoratori e lavoratrici delle sedi italiane, che comprendono anche gli stabilimenti di Lugo e Bologna in Emilia-Romagna.
Le Segreterie Fim e Fiom di Venezia, Fiom di Bologna e Fim-Fiom-Uilm di Lugo (Ra) con le rispettive Rsu, firmatarie dell’accordo, non hanno esitato a definirlo storico: questo perché l’accordo unisce tutti i lavoratori e le lavoratrici del gruppo Lafert, sia sotto l’aspetto normativo che economico, aggiungendo elementi di welfare e conciliazione vita-lavoro significativi, oltre a una valorizzazione economica importante.
Numerosi sono i benefit previsti, di cui usufruiranno i lavoratori del gruppo: tra questi, un consistente premio di produzione in base al raggiungimento degli obiettivi concordati a livello aziendale. Chi converte parte del premio in welfare avrà anche un’aggiunta economica del 15%.
Tra gli altri punti previsti dall’accordo, oltre a liberalità annuali sotto forma di buoni benzina, vi sono anche alcune misure a favore della famiglia del lavoratore, come part-time a tempo determinato per neo-mamme, flessibilità in entrata al lavoro per esigenze scolastiche o di salute familiare, numerose ore di permesso annue a carico dell’azienda per visite mediche per il lavoratore, ma anche per i figli, permessi per l’inserimento dei figli all’asilo, integrazione economia del 20% oltre al trattamento Inps per chi usufruisce del congedo parentale per almeno 120 giorni, un bonus nascite di 250 euro. Confermati anche le ore annue per assemblee dei lavoratori, di cui 2 ore sulla sicurezza e l’aumento economico del 5% sulla maggiorazione del turno notturno (22-6).
Sono state, infine, istituite delle borse di studio per i figli meritevoli dalle scuole secondarie fino alla laurea magistrale.
“Questo accordo è molto importante perché Lafert è il secondo gruppo industriale della provincia di Venezia dopo Fincantieri. Il percorso che ha portato all’approvazione di questo accordo, che ha trovato l’approvazione di quasi tutti gli operai, farà da apripista per il rinnovo di altri accordi nel Veneto orientale”, afferma Loris Gaiotto, del sindacato Fiom.
“Le iniziative di welfare aziendale in Italia, purtroppo, sono ancora appannaggio delle aziende più importanti e non si sono mai veramente radicate, a differenza di altri Paesi come la Germania - aggiunge Gaiotto -. Per la prima volta, vengono previsti aiuti concreti alle famiglie, ad esempio attraverso l’istituzione del part-time per le neo-mamme. Sono dei piccoli segnali su cui è indispensabile continuare a ragionare. Aspettiamo sulla tutela delle neo-mamme lavoratrici risposte anche da parte della politica nazionale e dal governo, che però finora non ci sono state, in modo da offrire a queste donne condizioni ottimali per poter lavorare”.
Giorgio Boem