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Mirano, Festa di sguardi: studenti a confronto e all’opera per scoprire il valore della partecipazione

Il 19 aprile ha visto riuniti, nell’auditorium della cittadella scolastica, 504 studenti del liceo Majorana-Corner e degli istituti 8 Marzo-Lorenz e Levi-Ponti, per riflettere sul valore della partecipazione. Festa di sguardi è sempre un’occasione perché studenti e docenti incontrino “lo sguardo” di tanti volontari, animatori di comunità, operatori del sociale, associazioni ecclesiali e laiche del territorio, e tocchino con mano il loro operato, gratuito e generoso per il bene comune

In tema con la Settimana sociale dei Cattolici italiani, “Al cuore della democrazia”, si è scelto di intitolare “Impariamo a partecipare” la Festa di sguardi 2024, proposta dal Dipartimento di insegnamento della religione cattolica del liceo Majorana-Corner di Mirano.

Il 19 aprile ha visto riuniti, nell’auditorium della cittadella scolastica, 504 studenti del liceo Majorana-Corner e degli istituti 8 Marzo-Lorenz e Levi-Ponti, per riflettere sul valore della partecipazione. Festa di sguardi è sempre un’occasione perché studenti e docenti incontrino “lo sguardo” di tanti volontari, animatori di comunità, operatori del sociale, associazioni ecclesiali e laiche del territorio, e tocchino con mano il loro operato, gratuito e generoso per il bene comune. Lo hanno fatto da vicino 126 studenti che quest’anno hanno maturato ore di Pcto con questa Festa che il 20 aprile li ha visti protagonisti, nella piazzetta del Pensiero, con gli stand di 18 associazioni da loro presentate con creatività, attraverso giochi, attività ed esperienze diverse, trasformando questo momento di festa in un vero e proprio laboratorio della partecipazione. Questa modalità ha implicato un coinvolgimento più forte delle associazioni nella formazione e accompagnamento degli studenti del liceo in questo percorso che, come dice lo slogan, “Dallo sguardo all’incontro e dall’incontro all’azione comune per il bene comune”, mira a riconoscersi parte di un tessuto di relazioni socio-culturali, nel quale la scuola è inserita con la sua attività educativa e formativa. Tutto ciò è possibile quando la scuola è una scuola aperta e la Chiesa è una Chiesa in uscita e, insieme, si condivide il sogno di far accendere nel cuore di tanti giovani quella passione che spinge a essere soggetti attivi nel mondo, generosi, gioiosi e certi di avere qualcosa di unico e di speciale da donare, scoprendo nella dimensione del dono la chiave della felicità. Il prof. Lorenzo Biagi ha aperto la riflessione invitando i giovani a “non stare alla finestra”, ma a partecipare attivamente, a non essere passivi per evitare che la democrazia si ammali, partendo dalla fondamentale ricerca di senso che ci apre a ciò che ci supera. Un piccolo cantiere di approfondimento ha permesso agli studenti di riflettere sulle ragioni che motivano a partecipare e sulle situazioni che invece ostacolano la partecipazione, immaginando azioni concrete in difesa della natura, dei piccoli e dei poveri, della salute, contro la violenza sulle donne, la violenza sul digitale o per chi soffre di disturbi alimentari o crisi d’ansia, con l’associazione La Fenice, Casa San Raffaele di Mira, il Pime, Aido e Avis. Hanno chiuso le testimonianze 12 giovani alunni che hanno voluto mostrare che, contrariamente a quanto può apparire, partecipare è un’aspirazione dei giovani e probabilmente lo sarà sempre se il mondo degli adulti saprà credere in loro, sostenerli e accompagnarli, facendo loro spazio.

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