Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Meolo: la gioia del battesimo per tre ragazzi
Le comunità di Meolo, Losson e Marteggia hanno accompagnato durante la Veglia pasquale di sabato 31 marzo tre bambini delle elementari e una ragazza di terza media che hanno ricevuto il battesimo. Alcuni di loro, insieme alle famiglie e alle catechiste ci raccontano la loro Pasqua.
C’è un modo di essere accolti che ti fa sentire a “casa”, che non pone condizioni, che accetta la persona per quella che è con la sua richiesta semplice di fare un cammino insieme. In questo modo spesso si aprono le porte di un’aula di catechismo, dove non è più richiesto, come una volta, di imparare a memoria chi è Dio, ma dove insieme si fa esperienza di Dio, della sua Parola, della sua vicinanza alla nostra vita.
Con questi sentimenti le comunità di Meolo, Losson e Marteggia hanno accompagnato durante la Veglia pasquale di sabato 31 marzo tre bambini delle elementari e una ragazza di terza media che hanno ricevuto il battesimo. Alcuni di loro, insieme alle famiglie e alle catechiste ci raccontano la loro Pasqua: il loro passaggio. Matilde è una bambina di Losson, frequenta la 4ª elementare e ci racconta: “Quello che provo ora è felicità, gioia, ma anche un po’ di ansia. Ho iniziato quest’anno a frequentare il catechismo, prima sentivo un richiamo, ma non ero ancora convinta, poi ho scelto di chiedere il battesimo incoraggiata dai miei amici, ma soprattutto spinta da una domanda: “Chi è Gesù? Cosa ha mai fatto per riuscire a coinvolgere tanti miei compagni?”. Le chiediamo se poi farà la comunione a maggio, ci risponde di no, per il momento si sta ancora facendo delle domande. Si aggiunge la mamma di Matilde, Sara: “Troviamo sia stato più corretto far scegliere a lei quando essere battezzata perché non sia una cosa forzata. Ora siamo felici”. Parlando con i bambini si intuisce come il gruppo catechismo e le comunità abbiano sostenuto ogni loro passaggio: dal percorso con le catechiste, alla veglia per loro fatta durante la Quaresima, alle vestine fatte da alcune mamme come dono delle tre parrocchie. Ci racconta Katia catechista della ragazza di 3ª media: “E’ bastata l’amicizia e la voglia di stare insieme di un piccolo gruppo di ragazzi delle medie a rivelare alla loro compagna il grande segreto di Gesù: l’amicizia con Lui è un incontro, una relazione che avviene e che si alimenta con la semplice gratuità. C’è stata una graduale esperienza di gioia, di coinvolgimento con i compagni, e la condivisione di un cammino di catechesi. Anche per noi adulti, che accompagniamo da anni questi ragazzi, è stata l’occasione per rivivere la nostra amicizia con il Signore”.
Le fa eco Luigina, un’altra catechista: “La preparazione di questo sacramento ci ha fatto riscoprire cristiani diversi, nel senso che abbiamo sentito di dover tirare fuori il vero che c’era dentro di noi accogliendo questi ragazzi. Non abbiamo chiesto a Dio di mandarci un segno per trovare il modo giusto di essere, ma siamo stati noi il segno”. La mancanza di comunità come punto di riferimento è stato il motivo per cui i genitori di Piervincenzo, di Marteggia, di 3ª elementare hanno aspettato tanto a battezzarlo, ci racconta Lavinia, la mamma: “Dalla nascita di Pier io e mio marito abbiamo viaggiato parecchio, perché spesso abbiamo dovuto cambiare lavoro e quindi città. Per anni siamo stati come «nomadi». Volevamo che nostro figlio fosse battezzato nella comunità dentro la quale sapevamo ci saremmo fermati in maniera stabile per poter costruire relazioni. Ora, finalmente, «casa» è per noi Marteggia dove ci siamo sentiti subito a nostro agio”. Piervincenzo, dal canto suo, prima di essere battezzato era già entrato in relazione con Gesù, chiedendo di poter fare il chierichetto. Un servizio reso e testimoniato, a suo tempo, dal suo papà.
Ma nella notte di Pasqua, non si è gioito solo nelle comunità di Meolo, Losson e Marteggia. Quest’anno, oltre a battezzare bambini neonati, come è avvenuto a Musile, a Fossalta, a Noventa e a Mussetta di San Donà, anche in altre comunità parrocchiali del Basso Piave sono stati battezzati dei bambini che hanno vissuto il percorso di preparazione al sacramento del battesimo frequentando il catechismo in parrocchia. A Millepertiche e Croce di Piave hanno ricevuto il battesimo un bambino di quattro anni, due gemelli di 8 e una bambina di 10 anni, che tra poco farà anche la prima comunione; nella parrocchia di San Giuseppe Lavoratore sono stati battezzati tra bambini che frequentano la scuola elementare, mentre nella parrocchia del Duomo di San Donà di Piave sono stati ben 6 i bambini della scuola primaria a ricevere il battesimo: Denis, Andrea, Edoardo (che tra poche settimane riceverà anche la prima comunione) e tre fratelli nigeriani (Emmanuel, Bernard e Victor).
Sembra dunque essere sempre più in aumento il numero dei battesimi amministrati quando i bambini sono già più grandi. Diventa compito di ogni comunità cristiana parrocchiale farsi carico del loro accompagnamento alla fede, favorendo il loro inserimento della comunità cristiana.