Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Meolo: al centro Pavanello "si fa la storia"
Ricercare, raccogliere e archiviare documenti, testimonianze e oggetti che raccontano la storia e l’evoluzione di Meolo. Questo l'obiettivo della bella realtà che ha preso sede a villa Dreina. Numerose le iniziative avviate.
Ricercare, raccogliere e archiviare documenti, testimonianze e oggetti che raccontano la storia e l’evoluzione di Meolo. Questo è dal 1989 l’obiettivo del Centro di Documentazione Pavanello, che porta il nome dello storico Giuseppe Pavanello (1871- 1933), vissuto alcuni anni a Meolo.
Tutto prende vita con la costituzione di un Gruppo archeologico che, collaborando con la Soprintendenza, inizia una ricerca archeologica di superficie nella bassa pianura tra Sile e Piave, indagine che produce, nel giro di pochi anni, un complesso di informazioni totalmente nuove sull’antichità di questo territorio, dalle fasi più antiche del suo popolamento (Mesolitico) alla organizzazione insediativa, produttiva e viaria di età romana.
Nel 1991 viene pubblicata una prima mappa archeologica che colloca nei territori di Meolo, Musile, Roncade, Monastier, decine di siti archeologici. In sei di questi siti vengono individuate e indagate altrettante strutture di età romana. I reperti più significativi vengono raccolti in un’esposizione permanente, e l’insieme della documentazione è ripresa ed elaborata criticamente in alcune tesi di laurea. Da questa ricerca, con la collaborazione del Comune della provincia di Venezia e della Regione nascono due progetti di Mostra permanente dell’edilizia storica e Il percorso della memoria. Dal 1998 l’associazione ha iniziato una ricerca di storia orale e fotografia, condotta con la registrazione audio-video di interviste a testimoni delle grandi trasformazioni sociali ed economiche del Novecento.
Questa ricerca ha prodotto, ad oggi, circa 200 ore di registrazione, la digitalizzazione di alcune migliaia di foto, e alcuni cortometraggi.
Il centro di documentazione, oltre a produrre alcune mostre sui temi delle proprie ricerche ha collaborato a pubblicazioni, riviste, mostre, documentari televisivi, ricerche di studiosi e studenti.
Spiega Mario Davanzo membro dell’associazione: “Parte importante in tutto questo percorso ha avuto il rapporto con la scuola locale, con la quale si sono costruiti percorsi didattici. Recentemente abbiamo iniziato la pubblicazione periodica di un ‘libro da strada’, la collocazione nel territorio comunale di una rete di totem con i quali segnalare quelle che riteniamo presenze significative (o perdite su cui meditare) del locale patrimonio culturale e ambientale”.
Oggi nella nuova sede presso Villa Dreina, conclude Davanzo, “desideriamo costruire un luogo di incontro e scambio culturale ed umano condiviso dai cittadini; luogo che abbiamo definito come un ‘museo’, fatto non solo di oggetti, ma anche di idee, di questioni, che guarda ai mutamenti in atto, e cerca di rappresentare la molteplicità delle memorie presenti nella nostra società”.
Roberta Coppola