Karate Salzano: un'autentica fucina di campioni

Tre campioni del mondo, tutti da Salzano. Tre numeri uno della porta accanto, di cui molti non sanno nulla, mentre tutti noi, bombardati dai media, sappiamo quante volte sbadiglia in un giorno Messi o quante volte Ronaldo piega il mignolo...

Eleonora Coletto, Filippo Bolgan e Beatrice Bettin hanno vinto l’oro agli ultimi campionati mondiali di karate, poche settimane fa. Modestamente e saggiamente, non se ne vantano; ma passare tutto sotto silenzio sarebbe ingiusto: “Io sono restìa 

– precisa comunque subito Eleonora – a dire che sono campionessa del mondo: perché sì, lo sono, ma della mia federazione, nel mio stile...”.

E’ vero: il karate, più che un monolite, è una galassia. Calcio, pallavolo e nuoto sono invece delle corazzate – spesso idolatrate, a volte vergognosamente strapagate – ma hanno regole e organizzazioni unitarie: è facile riconoscere e riconoscersi.

Il karate non è così, né in Italia né nel mondo. Nel nostro Paese si stima che lo pratichino agonisticamente 55mila persone, che fanno capo a quattro o cinque diverse federazioni, le quali a loro volta fanno riferimento a diverse organizzazioni internazionali. Ciascuna di queste ultime poi, promuove propri campionati mondiali e continentali. Se non si è dentro a queste cose, ci si perde; così come, per un profano, non è immediato padroneggiare i diversi stili praticati.

Per parecchie migliaia di giovani atleti di tutt’Italia questo sport è soprattutto sacrificio, anche in termini economici.

La Asd Karate Salzano, in provincia di Venezia, da più di quarant’anni coltiva questa nicchia, per pura passione di un maestro, Graziano Masiero, che dedica tempo e risorse con piena dedizione. Oggi sono una cinquantina gli iscritti, specialmente bambine e ragazzine - a dispetto del cliché secondo cui il karate è sport da maschi – e l’interesse cresce.

Crescono anche i campioni. Eleonora Coletto, 28 anni, è la più esperta e medagliata; il primo risultato importante è un argento ai mondiali in Slovenia, nel 2012: “Avevo diciott’anni e l’oro è andato a una molto più grande di me. Ma sono rimasta sotto di poco, solo di un decimo di punto...”. Poi, però, sono arrivati tutti gli altri successi, fino al recente oro ai mondiali tenutisi a Caorle, a fine ottobre.

Filippo Bolgan, 24 anni, ha invece fatto tripletta: entrato in Nazionale nel 2017, ha vinto gli ultimi tre campionati del mondo: in Irlanda, in Brasile e in Italia. Più di così...

Beatrice Bettin, 16 anni, è la più giovane, ma ha una maturità da grande ed è ben più di una promessa: tre anni fa, da esordiente, è stata argento ai mondiali in Brasile; e a fine ottobre ha vinto fra gli juniores, appunto a Caorle, dove si sono confrontati 1.500 atleti di tutte le età, da 46 Paesi.

Ma in futuro cosa si può ancora costruire, dopo tutti questi successi? 

“Beh – sorride Eleonora – io devo tenere testa alle piccole...”. Per Beatrice, sedicenne, è evidente che il meglio deve ancora arrivare; e per Filippo, dopo il triplete, l’obiettivo è il filotto...