Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Fossalta dà il benvenuto a don Ireneo Cendron
Nel pomeriggio di domenica 8 ottobre, nella chiesa di Fossalta di Piave, si è svolto il rito di ingresso del nuovo parroco, don Ireneo Cendron, che è giunto dalle parrocchie di Sandono e Zeminiana. Accompagnato dal vescovo Michele Tomasi e da numerosi parroci del vicariato e della diocesi, don Ireneo subentra alla guida della comunità a don Marino Zaratin.
Ad accogliere don Ireneo c’era una nutrita rappresentanza di fedeli delle precedenti parrocchie, e l’intera comunità fossaltina, che aveva già riempito la chiesa e buona parte del sagrato ben prima dell’inizio della funzione. Presente il sindaco di Fossalta di Piave, Manrico Finotto, che ha salutato il nuovo parroco con questo auspicio: “Diamo il benvenuto a don Ireneo in questa comunità attiva, generosa, impegnata ed esigente. Gli auguriamo una buona missione, d’ora in poi saremo al suo fianco”. Anche un giovane rappresentante del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Fossalta ha salutato il nuovo parroco, “con l’augurio di fare insieme un lungo cammino”. E’ stato, poi, il turno di una rappresentante del Consiglio pastorale e delle catechiste, che hanno voluto affidare a Maria il cammino del nuovo pastore in questa comunità.
Le Letture di questa domenica, che avevano al centro la potente immagine della vigna, sembravano perfette per descrivere la realtà di Fossalta, paese così ricco di vigneti, tanto che essi compaiono anche nello stemma comunale: “Non sta a me, uomo di montagna, dirvi quanto sia evocativa l’immagine della vigna e quanto impegno e quanta cura serve per dedicarsi a esse, voi che le coltivate ogni giorno! - ha esordito il vescovo Michele Tomasi nell’omelia -. Come le vigne che si lasciano modellare, anche voi costruite una rete di persone che si lasciano modellare da Dio. Non cedete alla tentazione che il male sia potente o particolarmente intelligente. Come abbiamo visto nella prima lettura e nel Vangelo, il male, nella maggior parte delle volte, è stupido e ci convince a ottenere con la violenza ciò che abbiamo. Al centro del nostro mondo non ci deve essere il male, ma ci devono essere le ragioni e il diritto dell’amore di Dio”, ha concluso il Vescovo.
Don Ireneo si è presentato alla comunità fossaltina affidandosi alla protezione di Pio X, le cui spoglie, proprio in questi giorni, sono ritornate nella nostra diocesi: “Affido questo cammino con voi a san Pio X - ha esordito il nuovo parroco -. La sua figura per me è molto importante, non solo perché originario della nostra diocesi, ma anche perché è stato il primo Papa di estrazione popolare. Prima di lui vi erano stati solamente «papi principi», d’origine nobile o aristocratica”, ha detto don Ireneo, che ha voluto ricordare anche il disastro del Vajont e la comunità longaronese, cui Fossalta è molto legata. Questo perché proprio lungo il Piave, all’altezza di Fossalta, venne recuperata, i giorni successivi al disastro, la statua di una Madonna senza braccia proveniente dalla chiesa distrutta di Longarone che, a sessant’anni dalla catastrofe del Vajont, tornerà a Fossalta proprio questo fine settimana (vedi articolo qui sopra). Al termine della celebrazione, la festa per il nuovo parroco è poi proseguita nel vicino oratorio per un piccolo momento conviviale con i parrocchiani.