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Venti mamme straniere a scuola di lingua italiana

Funziona da una settimana il corso di italiano per mamme straniere alla scuola Tommaseo di via Cavini, a Treviso. Il progetto, messo a punto da Centro della Famiglia, Acli e Istituto Comprensivo 3, ha raccolto l’adesione di donne provenienti da vari Paesi.

Funziona da una settimana il corso di italiano per mamme straniere alla scuola Tommaseo di via Cavini, a Treviso. Il progetto, messo a punto da Centro della Famiglia, Acli e Istituto Comprensivo 3, ha raccolto l’adesione di una ventina di donne di numerose nazionalità.
Dieci lezioni di due ore, una volta alla settimana, organizzate in gruppi con l’obiettivo di una comunicazione fluida tra insegnanti e famiglie straniere e tra queste e quelle italiane, perché parlare aiuta a capire, a partecipare, a inserirsi positivamente, ad allontanare i fantasmi.
Oltre alla voglia di integrazione, un altro elemento valorizza il progetto: l’affiatamento tra persone, che, in molti casi, si incontravano e nemmeno si salutavano. Ora non è più così: sono nate amicizie che le fanno sentire meno sole e danno forza alla voglia di inserimento e di collaborazione con scuola e società.
Non mancano positive testimonianze, raccolte tra coloro che hanno partecipato all’iniziativa: “Vi ho aderito spinta dal bisogno di migliorare le conoscenze della lingua italiana per aiutare i miei figli, ma anche per essere parte attiva nel paese in cui vivo, e questa iniziativa è una fortuna. Invito altre mamme a prendere al volo una simile opportunità. Vorrei che nessuna mamma la perdesse”, ha dichiarato Mbarka, originaria della Tunisia.
L’entusiasmo e la voglia di fare manifestati all’inaugurazione si sono trasformati in operosità e impegno. Il desiderio di aiutare i piccoli nei compiti e nella vita le ha spinte a migliorare se stesse e il proprio livello di aggregazione nel contesto sociale. Un manipolo di donne che si trovano bene nella nostra terra, qualche volontaria che le aiuta a migliorare la comunicazione, una scuola che guarda al benessere dei propri alunni e delle loro famiglie formano una cellula sana che può generarne altre capaci di distruggere i mille muri costruiti sulla mancanza di conoscenza.
Tra loro c’è Samantha, venezuelana, determinata a migliorare il proprio italiano, senza troppa grammatica, precisa ridendo: “Partecipo per comunicare meglio e per condividere con persone in situazione simile alla mia. Mi trovo bene nel gruppo. L’idea è stata molto bella. Grazie”.
Questo “grazie” e quello di ognuna di loro riempiono di soddisfazione. Lo ha sottolineato Adriano Bordignon del Centro della Famiglia, lo ha ribadito Antonella Casarin delle Acli.
Il dirigente scolastico Mario Dalle Carbonare tiene d’occhio con costanza i progressi, convinto che l’iniziativa sia da replicare e da sviluppare ulteriormente nel tempo.

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