Treviso: l'Amministrazione presenta il Piano di interventi per il territorio

Il comune di Treviso sta avviando una fase di informazione e ascolto della cittadinanza sul nuovo piano di interventi per il territorio. Le riunioni hanno preso avvio martedì 7 ottobre nel centro storico e proseguiranno in queste settimane in tutti i quartieri (il calendario completo è consultabile qui. Durante le riunioni i cittadini avranno l'occasione di esprimere la propria opinione e di avanzare proposte sulle principali tematiche legate al piano urbanistico. Sarà possibile inoltre compilare un modulo a fine serata con le proprie osservazioni oppure inviarlo online dal sito del comune.

L'assetto delle territorio è uno tra gli aspetti più complessi e articolati della pianificazione di un comune ed è per questo che l'iter di progettazione appare lungo e complicato. Quest'estate, con la pubblicazione del P.a.t (Piano assetto territorio) sul Bollettino ufficiale della Regione Veneto, si è conclusa una prima fase dei lavori che, iniziata nel 2011 dalla precedente giunta comunale, delinea sul piano strategico le disposizioni strutturali necessarie alla riorganizzazione l'urbanistica comunale. Attualmente ci troviamo dunque in una fase intermedia preliminare all'introduzione del piano di interventi atti a rendere operative le disposizioni del P.a.t. Dopo la fase informativa si riunirà la commissione volta a redigere il P.i e si aprirà una terza fase che porterà all'approvazione del documento.

Le linee di indirizzo, pensate già nel 2014, prevedono tra le altre cose la riduzione delle potenzialità edificatorie con il declassamento di alcune aree da edificabili ad agricole e l'avvio di processi di rigenerazione del centro storico e della prima e seconda cintura urbana. L'idea è quella di limitare il più possibile le nuove costruzioni alla luce ad esempio dei 4000 alloggi vuoti attualmente presenti nel comune. L'amministrazione sembra essersi focalizzata in maniera preponderante soprattutto su questo aspetto: demolire vecchi edifici per recuperare i volumi, occupare gli alloggi e i negozi sfitti, dare una nuova vita alle caserme dismesse disseminate sul territorio. Si prevede inoltre di ripopolare il centro attraverso progetti di co-housing e social housing e riportando in città alcuni uffici dopo lo svuotamento di funzioni dovuto allo spostamento della Provincia e l'apertura della cittadella delle Istituzioni all'Appiani. Altri aspetti presi in considerazione saranno quelli della riduzione del traffico, del decoro urbano e del sostegno ai progetti per il verde pubblico sia nelle piazze cittadine sia con l'idea di creare corridoi naturali che colleghino il centro alla Restera e al parco del fiume Storga.