Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Treviso contro la violenza sulle donne: mostre, incontri e concerti
Anche quest’anno in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la città di Treviso promuove un programma di iniziative.
Anche quest’anno in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la città di Treviso promuove un programma di iniziative che ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere.
Il filo conduttore del programma quest'anno è legato alle ricadute della violenza, in particolare all’interno del contesto familiare: l’hashtag #maipiùinvisibile pone l’accento sulla poca visibilità dei traumi e delle conseguenze della violenza subita da un minore che assiste quotidianamente a episodi di violenza fisica e/o psicologica sulla propria madre. Per molti anni la stessa violenza sulle donne è stata invisibile, invisibili le donne che l’hanno subita così come le forme che assumeva. I numeri delle vittime di violenza continuano ad essere molto alti e, molto spesso, le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza sono madri di bambini e bambine che da anni assistono ad episodi di violenza domestica. Considerando le coppie con figli in cui è avvenuta una violenza contro la donna, negli ultimi anni, la percentuale di quelle in cui i figli hanno assistito alla violenza è passata dal 60,3% al 65,2%. E nel territorio trevigiano, il Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso, da gennaio al 31 ottobre 2016 ha preso in carico 129 donne.
Il programma, promosso insieme a numerose associazioni, si è aperto venerdì 18 novembre con l'inaugurazione della mostra In Vulnere - dentro la ferita allestita a Palazzo dei Trecento, a cura dell'Associazione Culturale D'ARTEfatti e di FilaMENTi e realizzata con la collaborazione del Comune e del Progetto Giovani di Treviso. Lo sguardo di oltre venti autori indaga le lacerazioni, fisiche e mentali, che affliggono chi ha subito violenza, componendo un percorso scomodo per chi lo affronta dall’esterno e prova a immaginare un atto di violenza e le sue ripercussioni. La collettiva d'arte si potrà visitare tutti i giorni (ore 16 - 20). In occasione del finissage della mostra domenica 27 novembre alle ore 20 sono in programma la proiezione del documentario Il peggio di me di Giovanni Pellegrini, alla presenza del regista, a cura di Cineforum Labirinto, e il reading di poesia di Silvia Salvagnini dal libro L’orlo del vestito. Storie di bambine contro le chiacchiere cittadine con accompagnamento di musica elettronica.
Nell'edificio La Madonnina dell'ULSS 9 Treviso, si potrà visitare la mostra di Anarkikka, nome d’arte dell'illustratrice e autrice Stefania Spanò, che nel suo progetto affronta il tema della violenza assistita intrafamiliare. Quindici tavole che raccontano una violenza sottovalutata e di cui si parla poco, che provoca nei minori disturbi gravissimi a livello emotivo, cognitivo, fisico e relazionale, e che solo in Italia coinvolge 400.000 bambini.
Venerdì 25 novembre, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l'appuntamento è in Piazza dei Signori dalle ore 18 per una manifestazione di sensibilizzazione a cura del coordinamento Oltre 8 marzo r_Esistenze, con una performance dell’associazione D’ARTEfatti.
Sabato 26 novembre alle ore 20.30 al Teatro Eden si svolgerà la settima edizione del Premio Donna di Medicina che sarà conferito alla Presidente Emerita dell’Associazione Italiana Donne Medico - Sezione di Treviso, la dottoressa Sara Stefania Tabbone, scomparsa lo scorso gennaio, con la seguente motivazione: “Premiare Sara Stefania Tabbone è riconoscere il valore della sua attività professionale e scientifica come psichiatra e psicoterapeuta, anche quale Autrice del Progetto Pilota per le Tossicodipendenze adottato nel 1982 dalla Regione Veneto, il suo lavoro per la valorizzazione delle differenze di genere, delle donne medico e di tutte le donne, e per la lotta alla violenza contro le donne, il suo impegno civile per la promozione della salute, dell’arte e della scienza come strumenti di emancipazione umana. Il Premio è anche un atto di riconoscenza dell’Associazione verso colei che nel 2005 rifondò la Sezione di Treviso dell’A.I.D.M., la diresse con passione e competenza, nel 2009 ideò il Premio Donna di Medicina e dedicò il suo sapere e le sue capacità organizzative alla riuscita delle successive edizioni del Premio”.
Il programma si concluderà lunedì 28 novembre alle 20.30 al Teatro Comunale di Treviso tra musica, danza e prosa. Promossa dall'Assessorato alla Partecipazione, Politiche Giovanili e pari opportunità, la serata A te Donna è dedicata alle Donne contro la violenza di genere. Il programma prevede musiche di Liszt, Brahms, Schumann, Monk e Satie interpretate dal pianoforte di Francesco Bencivenga, con Alessia Toffanin e Anna Trentin e Anna Manfio, la danza di Marta Zollet e Giulio Petrucci e il progetto teatrale dell'Istituto Duca degli Abruzzi con la regia di Valentina Paronetto.
Si rinnova anche quest'anno l'adesione alla campagna del Fiocco bianco (White Ribbon Campaign - WRC) nata in Canada e oggi diffusa in più di 50 paesi in tutto il mondo. Portare un fiocco bianco rappresenta un impegno personale a non commettere mai, né a giustificare o a rimanere in silenzio, di fronte ad atti di violenza commessi sulle donne. Portare un fiocco bianco è un modo per dire “nel nostro futuro non c’è posto per la violenza sulle donne”. Si aderisce inoltre alla campagna Posto occupato che, mediante un gesto concreto, dedica un “posto” a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo posto viene riservato a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga.
La diversità di iniziative che compongono #maipiùinvisibile rispecchia l’eterogeneità di realtà che ha contribuito alla realizzazione di un intenso programma, mettendo a disposizione della comunità passione, tempo e competenze.