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Treviso al futuro

Presentato alla cittadinanza il Pums, il Piano che traccia il percorso, secondo il sindaco Conte già oggi visibile, per arrivare a una città con meno auto. Presto nuove ztl sperimentali
13/06/2024

In un’atmosfera di festa, con bambini che disegnano a terra con i gessetti, cittadini in sella alle nuove bici del bike sharing e adolescenti che ispezionano il nuovo mezzo della flotta Mom, giovedì 6 giugno, in un borgo Mazzini chiuso al traffico, l’Amministrazione comunale di Treviso ha ufficialmente presentato alla cittadinanza il Pums, il Piano urbano di mobilità sostenibile, che traccia il percorso di quella che sarà la città del futuro, ma che, come sottolinea il sindaco Mario Conte, si sta realizzando già oggi.

Dopo un iter partecipativo iniziato nel 2019, infatti, nel 2024 cominciano le prime fasi attuative, che accompagneranno la cittadinanza fino al 2034. Riduzione dell’incidentalità e dell’utilizzo dell’auto privata per contenere le emissioni inquinanti sono i due grandi obiettivi del progetto, che verrà costantemente misurato anche in base alla richiesta della cittadinanza, che però - sottolinea il sindaco - va educata alla mobilità sostenibile e incoraggiata a un cambio di abitudini.

Trasporto pubblico locale

Presente in borgo Mazzini un nuovo mezzo Mom elettrico, parte della nuova flotta, acquisita dal Comune, di 257 autobus, in arrivo nei prossimi anni. Proprio in questi giorni è partita la sperimentazione sul trasporto pubblico a chiamata (tramite l’app Mom+ o numero di telefono 0422 588611) e con il servizio nella fascia oraria 20.30-24 del venerdì e sabato (fino al 7 settembre), attivo in un’area di 15 chilometri quadrati. Obiettivo del Pums è un aumento del 12% dell’utilizzo del trasporto pubblico locale, incoraggiato anche da corsie riservate agli autobus, sistemi di preferenziazione alle intersezioni e la riqualificazione del piazzale antistante la stazione ferroviaria, che prevede anche il “trasloco” della stazione delle corriere nell’area dell’ex Cuor. “L’obiettivo principale è arrivare al Maas (Mobility as a service, ndr), il sistema intermodale, grazie al quale, invece di usare soltanto la macchina, si potrà usufruire di un sistema di mobilità integrata, dato da trasporto pubblico locale e mobilità leggera”, spiega Michela Mingardo, ingegnera nel settore mobilità del Comune di Treviso.

Rete ciclopedonale

L’obiettivo è l’ampliamento della rete ciclabile (50 chilometri da aggiungere agli attuali 63) e cicloturistica (da raddoppiare a quasi 35 chilometri), implementazione della Ciclopolitana e l’attivazione di servizi come le velostazioni, dove cittadini e cittadine potranno riporre il proprio mezzo di proprietà per, eventualment,e utilizzarne un altro pubblico (come il treno o una corriera). I percorsi già presenti saranno, inoltre, messi in sicurezza, con illuminazione e segnaletica orizzontale e verticale più evidente, in alcuni casi (come nel caso del polo scolastico di viale Europa, a cui l’11% degli studenti accede in bicicletta) anche con un riassetto degli accessi carrabili e dell’area carico-scarico dei bus. E, a proposito di scuole, proseguono le iniziative per incoraggiare i più giovani a recarsi in aula con la mobilità lenta: durante il pomeriggio, in borgo Mazzini, infatti, sono stati premiati per il concorso “Tutti a scuola a piedi e in bici”, l’Ic3 “Felissent” di San Zeno, l’Ic1 “Martini” di Santa Maria del Rovere e l’Ic2 “Serena”. E’ già attivo, infine, da diversi giorni il servizio di bike sharing Ridemovi ,con 60 bike station virtuali in tutto il territorio comunale e una flotta raddoppiata rispetto alla precedente, con ben 350 biciclette (180 muscolari e 170 a pedalata assistita); costa 25 cent/minuto per le e-bike, mentre gli abbonamenti per le bici muscolari sono di 12,99 euro al mese e 64,99 euro per l’annuale.

Zone 30, ztl e pedonalizzazioni

Sul tema zone 30 la città del futuro si sviluppa su una buona base di partenza: 110 chilometri sui circa 400 di strade comunali hanno già l’obbligo dei 30 chilometri orari. L’esigenza della cittadinanza di avere in strada auto meno veloci è stata manifestata e raccolta già da tempo, e sono previsti ulteriori ampliamenti, tanto in centro storico quanto nei quartieri. “Lo scopo è quello di realizzare delle isole di mobilità lenta, quindi che diano precedenza a quanti si spostano in bicicletta o a piedi”, spiega l’assessore alla Mobilità del Comune di Treviso, Andrea De Checchi, che annuncia: “Già da quest’estate è prevista una sperimentazione di ztl serale in via Roggia, sul modello di via Manin; con il passare del tempo lo stesso progetto è previsto su borgo Mazzini e viale Cadorna”. Parallelamente, promette l’assessore, si svilupperanno il nuovo park Vittoria, si amplierà il fast park di via Foscolo e saranno sistemati Pattinodromo e Cantarane. In questo modo, secondo il Pums, si potrà, eventualmente, passare gradualmente alla pedonalizzazione di alcune aree del centro. Inoltre, alcune “strisce blu” saranno presto convertite a uso esclusivo dei residenti.

Infrastrutture

Come emerso dalle fasi di ricerca del Pums, a Treviso chi si sposta in auto percorre mediamente 2,4 chilometri: a loro sono principalmente indirizzate le iniziative sin qui descritte. Per quanto riguarda, invece, chi utilizza le strade del centro come attraversamento, sono previste delle opere infrastrutturali a dirottarne il percorso, che sarà quindi più fluido (tanto per loro quanto per chi si sposterà in centro). Si tratta, in particolare del quarto e del quinto lotto della tangenziale, che permetteranno un attraversamento sul lato ovest della città ad oggi mancante, e il Terraglio est, nonché altri interventi come le due rotatorie su viale della Repubblica. L’obiettivo principe resta, in ogni caso, la riduzione dell’utilizzo dell’auto privata (si ambisce a un -13,6% all’interno del perimetro comunale), anche in un’ottica di miglioramento del livello di sicurezza, e per questo si auspica di aggiungere in futuro anche un servizio di car sharing.

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