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Stop agli sprechi alimentari

Un convegno, lo scorso 23 novembre, nella sede provinciale di Arpav a Treviso, ha spiegato i risvolti della legge sugli sprechi alimentari e le prospettive e i progetti in cui saranno coinvolte regione Veneto e provincia di Treviso al fine di creare uno sviluppo sempre più attento al sociale e all'ambiente

Ridurre gli sprechi alimentari, promuovere il recupero e la donazione degli alimenti e dei farmaci con finalità sociale, ed educare la cittadinanza promuovendo buone pratiche per l'acquisto, il consumo e la conservazione dei cibi. Questo lo scopo della legge 166 approvata dal Parlamento lo scorso 19 agosto.

Se ne è parlato in un convegno promosso mercoledì 23 novembre dalla Regione Veneto e dall'agenzia regionale per l'ambiente nella sede provinciale di Arpav a Treviso. L'incontro ha voluto fare chiarezza sulle possibilità offerte dalla cosiddetta “Legge-anti-sprechi”, sulle buone pratiche già avviate nel territorio e sulle possibilità di sviluppo che la norma offre nella nostra Regione.

Tra le novità introdotte dal testo di legge una definizione chiara di eccedenza e spreco alimentare, l'istituzione di un tavolo di coordinamento nazionale per fare fronte al problema, l'allargamento dei soggetti che possono promuovere il recupero e il dono dei materiali, una distinzione univoca tra data di scadenza e termine massimo di consumazione oltre il quale sarà possibile comunque donare beni, purché in perfetto stato di conservazione e l'obbligo di donare anziché distruggere gli alimenti confiscati.

In Veneto la lotta allo spreco alimentare è iniziata già nel 2011 con l'ideazione di un tavolo tecnico permanente che ha studiato il fenomeno a 360 gradi partendo dalle criticità nei flussi di distribuzione del cibo e che avvalendosi della collaborazione del terzo settore ha avviato una sperimentazione triennale sulle province di Verona, Padova e Treviso per la nascita di Empori solidali che, fungendo da anello di congiunzione tra le imprese del settore agroalimentare e i cittadini, distribuisce gli esuberi di cibo sul territorio.

Attualmente sono 10 gli Empori attivi che appartengono alla rete regionale. Tra questi anche quello di Treviso, nato 18 mesi fa e che coinvolge la cooperazione di 9 parrocchie, dell'opera di san Vincenzo, Caritas, Croce Rossa e Comune. L'emporio oltre alle attività di raccolta e distribuzione degli alimenti svolge anche azioni di educazione e propone percorsi di formazione. Si avvale del contributo volontario di alcuni migranti ospitati nelle strutture del territorio e collabora con l'Ulss per l'inserimento di persone che svolgono lavori socialmente utili.

Tuttavia ridurre gli sprechi non significa semplicemente donare e redistribuire le eccedenze di prodotti. La maggior parte degli sperperi avviene infatti all'interno delle abitazioni, nelle mense pubbliche e nei ristoranti. E' per questo motivo che a livello europeo ci si è dati l'obiettivo di dimezzare la produzione di rifiuti entro il 2030. E' stata dunque rafforzata anche nella nostra regione la collaborazione con l'Osservatorio regionale rifiuti al fine di elaborare un documento che coniughi, nel concetto di sviluppo sostenibile, l'aspetto ambientale e quello economico-sociale.

Nel mondo, un individuo ogni 8 soffre la fame e due miliardi di persone sono mal nutrite, mentre vengono gettate ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, quattro volte la quantità necessaria a nutrire gli affamati del pianeta.

Il Veneto produce circa 16 milioni di tonnellate di rifiuti all'anno. Dimezzare tale numero significa ripensare e ottimizzare tutta la filiera produttiva in un ottica più attenta all'ambiente, utilizzando materiali di produzione e imballaggi che possano essere riutilizzati ed educando la popolazione, iniziando dalle scuole elementari, a fare attenzione agli sprechi e a conservare nel modo corretto gli alimenti, interiorizzando il concetto che “il miglior rifiuto è quello non prodotto”.

In questo contesto anche l'azienda per la gestione dei servizi ambientali della provincia di Treviso Contarina propone nuove iniziative. Nei prossimi mesi sarà avviato il progetto “Tenga il resto” che consisterà nella distribuzione gratuita, agli esercizi di ristorazione che aderiranno, di 100 mila vaschette di alluminio per permettere ai propri clienti di portare a casa gli avanzi del pasto non consumato. Obiettivi dell'iniziativa saranno quelli si sensibilizzare i cittadini sul problema dello spreco alimentare, ridurre la quantità di sperperi e risparmiare risorse grazie all'utilizzo di imballaggi in alluminio, materiale facilmente riciclabile e idoneo al contatto con gli alimenti.

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