Solo eccentrico o anche pericoloso?
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Grande successo per la mostra sull'Impressionismo organizzata da Linea d'Ombra a Santa Caterina dal 29 ottobre al primo maggio. Ora albergatori e commercianti fanno i conti con un calo drastico delle presenze turistiche in città: "attendiamo altri grandi eventi della stessa portata che dovrebbero essere organizzati il più spesso possibile".
La mostra sull’Impressionismo organizzata da Linea d’Ombra a Santa Caterina ha chiuso i battenti il primo maggio. Grande è stato il successo di pubblico con un totale di quasi 330 mila 500 visitatori (330.474) e una media di oltre 1.800 biglietti staccati al giorno.
“Per Linea d’ombra si è trattato dell’ennesimo grande risultato – hanno dichiarato gli organizzatori –. La mostra per dieci settimane è stata la più visitata in Italia. Al di là del successo decretato dai numeri, c’è quello riconosciuto dai giudizi molto favorevoli della critica e dei visitatori. E’ proprio grazie al passa parola innestato dall’entusiasmo di chi ha visitato la mostra, che il pubblico è aumentato giorno dopo giorno, con un «effetto trascinamento» che ci ha costretti a decidere il prolungamento della mostra e un allargamento dell’orario di visita.
A confermare questo continuo crescendo sono i dati straordinari delle ultime due settimane, ovvero dal 17 aprile al primo maggio, con 48.896 visitatori ed una media giornaliera di 3.260”.
La grande mostra portata a Treviso dal curatore d’arte Marco Goldin ha dato una boccata d’aria fresca alle strutture ricettive e alle attività del centro storico; per l’occasione sono arrivate in città persone da tutta Italia, e anche un 6% di stranieri. Ora tuttavia, alpini a parte, si fa il conto con la sua chiusura e con un calo drastico delle presenze turistiche in città.
“Il nostro albergo ha avuto un grande riscontro con l’evento della mostra dell’impressionismo – ha spiegato Lucia, dell’hotel Carlton – . Abbiamo avuto diversi clienti, sia italiani che esteri, che hanno pernottato nel nostro albergo solo per essere presenti alla mostra. Abbiamo chiesto loro un parere e tutti hanno risposto che sono stati entusiasti e stupefatti. Ringraziamo molto questo evento pieno di cultura e davvero positivo per quanto riguarda la nostra struttura”.
Concorde anche la proprietaria dell’hotel Il Focolare Enrica Tulin: “Durante la mostra abbiamo ricevuto moltissime prenotazioni di ospiti che venivano appositamente per gli Impressionisti. Ora che è terminata notiamo la differenza, stiamo tornando ai trend pre-mostra con molti clienti che arrivano in settimana per motivi di lavoro e che ripartono durante il weekend, mentre nel periodo dell’esposizione gli ospiti si fermavano anche la domenica. Tuttavia, speriamo che sia solo un momento passeggero, questa settimana abbiamo ricevuto alcune disdette a causa delle difficoltà di accesso al centro storico per l’Adunata degli alpini, nei prossimi mesi ci auguriamo che tornino i turisti”.
Sulla stessa linea anche il dottor Nascimben, direttore dell’hotel Continental che ha spiegato: “Il tonfo alla chiusura della mostra si è sentito: la settimana del primo maggio durante il weekend avevamo una buona disponibilità di camere e questo è l’andamento anche per i prossimi, alpini, esclusi. Nel periodo della mostra invece, e anche in passato con altri eventi organizzati da Linea d’Ombra, abbiamo avuto un incremento del lavoro e soprattutto durante l’ultimo periodo dell’esposizione, in particolare nei fine settimana, eravamo al completo. Linea d’Ombra ha radicali capacità di attrarre visitatori dall’Italia e dall’estero, nel caso degli Impressionisti soprattutto dall’Italia. Questo ad esempio non è avvenuto negli anni scorsi con le mostre sull’Oriente a Ca’ dei Carraresi, almeno per quanto ci riguarda con quelle mostre non abbiamo sentito l’impatto che ha avuto questa. Ora attendiamo altri grandi eventi della stessa portata che dovrebbero essere organizzati il più spesso possibile”.
Lo stesso tonfo lo hanno sentito anche le attività attorno a Santa Caterina, come il Caffé Vergnano la cui proprietaria, Silvia Crosato, ha raccontato: “Durante la mostra tenevo sempre aperto, tutti i giorni, tutte le feste. Abbiamo lavorato tanto ed è stata una manna dal cielo, ora però siamo tornati alla normalità, e di turisti neanche l’ombra. Ho ricominciato a chiudere durante le feste e la domenica. Sentiamo la necessità di avere altri eventi del genere”.
Positiva al massimo l’esperienza della mostra anche per la pasticceria di Luigi Netto che ha sottolineato anche la qualità della clientela portata dai visitatori dell’esposizione. “Oggi, ha concluso il sig. Netto – torniamo alla normale routine e a lavorare con i trevigiani”.