martedì, 19 novembre 2024
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Inizio attività edilizia: a Treviso conguagli da pagare dopo vent’anni

Stanno arrivando a casa di tanti trevigiani le lettere con cui il Comune comunica i nuovi importi da versare. Modificata l’aliquota dal 3,5% al 5%, stangata per chi ha costruito o realizzato lavori edili dal 2003 al 2010

Per pagare c’è sempre tempo. E’ quello che avranno pensato diversi cittadini trevigiani che si sono visti recapitare in questi giorni una lettera dal settore Urbanistica del Comune di Treviso che chiede il conguaglio dell’importo versato come contributo sul costo di costruzione per lavori di edilizia effettuai anche vent’anni fa. Si tratta, infatti, come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Andrea De Checchi, di un provvedimento che è diventato esecutivo dopo che il Comune ha perso un ricorso al Tar prima e al Consiglio di Stato poi, con una ulteriore sentenza della Corte Costituzionale (2020), sull’applicazione dell’aliquota da pagare in relazione al documento di inizio attività (Dia) per lavori edilizi.

In estrema sintesi, la Regione Veneto aveva scelto un’aliquota del 3,5%, ma nel 2003 è entrato in vigore il Testo unico dell’edilizia, normativa nazionale che fissa la suddetta aliquota a un importo compreso tra il 5 e il 20%. I vari ricorsi hanno stabilito in via definitiva, che la Regione poteva sì, fissare autonomamente un’aliquota, ma solo all’interno di quella forbice. Dunque ora i Comuni sono obbligati a chiedere questo conguaglio per arrivare dal 3,5 al 5%. La questione, probabilmente, riguarderà molti Comuni veneti. A oggi, a Treviso, sono arrivate lettere a chi ha effettuato i lavori nel 2003 e nel 2004, ma la questione si riferisce, ha chiarito De Checchi, al periodo che va “dal 2003 al 2010, forse i primi mesi del 2011”, data in cui il Comune aveva perso il primo ricorso al Tar e quindi evidentemente aveva deciso di modificare l’aliquota.

E la prescrizione? La prescrizione sopraggiunge dopo dieci anni, ma in questo caso è stata azzerata poiché, a contenzioso non concluso, dal 2013 in poi, il Comune aveva inviato ai cittadini delle lettere che annunciavano la possibilità di dover pagare un conguaglio. Ma quanti soldi entreranno, dunque, nelle casse del Comune? L’assessore non lo ha saputo dire con precisione: “Si tratta di importi che vanno dai 20 a qualche centinaio di euro a seconda dell’intervento” ha dichiarato. Pare, però, che gli importi saranno ben maggiori, riguardando sia ristrutturazioni che costruzioni ex novo, sia privati che imprese. Non siamo nemmeno riusciti ad avere una stima del totale dei cittadini coinvolti. Anche in questo caso, l’assessore parla di qualche centinaio. Sono in effetti qualche centinaio quelli che hanno ricevuto comunicazione per i lavori relativi al 2003 e 2004. Il numero crescerà sicuramente conteggiando anche gli anni successivi, fino al 2010. I soldi, comunque, secondo l’assessore, erano già stati messi a bilancio del Comune quando sono partite le lettere dieci anni fa.

Alcuni cittadini che hanno ricevuto la comunicazione l’anno scorso, relativa a lavori iniziati nel 2003, hanno presentato ricorso. A oggi le richieste arrivano a chi ha iniziato i lavori nel 2004. Una di questi cittadini racconta: “Ci sarebbero dieci giorni dal momento della ricezione della lettera per presentare ricorso, ma non credo che lo farò, poiché la spesa dell’avvocato probabilmente supererebbe l’importo da pagare. Tuttavia, è sconcertante ricevere una richiesta di pagamento dopo vent’anni. In vent’anni può succedere di tutto, si fa anche fatica a ritrovare le carte necessarie”. Chi deciderà di pagare, al ricevimento della missiva, avrà 30 giorni per farlo, oppure potrà rivolgersi, per informazioni, allo sportello di Servizio attività edilizia a palazzo Rinaldi, prendendo appuntamento al numero 0422 658621.

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