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Infertilità da combattere: un servizio di andrologia al Consultorio del Centro della Famiglia

L’apertura giovedì 3 gennaio dell’ambulatorio del medico andrologo al Centro della Famiglia segna il vero inizio del nuovo Consultorio familiare socio-sanitario. E dà la conferma che si tratta di qualcosa di nuovo. E’ infatti l’unico Consultorio privato autorizzato per gli aspetti sanitari. E ogni mese sarà a Treviso il dottor Giuseppe Grande.

L’apertura giovedì 3 gennaio dell’ambulatorio del medico andrologo al Centro della Famiglia segna il vero inizio del nuovo Consultorio familiare socio-sanitario. E dà la conferma che si tratta di qualcosa di nuovo. E’ infatti l’unico Consultorio privato autorizzato per gli aspetti sanitari. E ogni mese sarà a Treviso il dottor Giuseppe Grande, endocrinologo e andrologo, perfezionato in Andrologia riproduttiva e Medicina della riproduzione, che lavora presso l’Istituto scientifico internazionale “Paolo VI” per la fertilità ed infertilità umana dell’università Cattolica, policlinico “Agostino Gemelli” di Roma.
Un nuovo quadro, quindi, a disposizione delle famiglie e dei singoli, donne, uomini, figli. Questo quadro “sanitario” che prevede l’ambulatorio dell’andrologo si incastra dentro la cornice di un unico disegno: il benessere familiare. I quattro assi della cornice sono: la denatalità, l’autorizzazione regionale al Consultorio, il protocollo sulla fertilità umana firmato con l’Ulss di Treviso e l’altro per la ricerca sullo stesso campo firmato tra il Centro della Famiglia e l’Istituto scientifico internazionale (Isi) presso il Policlinico Gemelli di Roma.
La presenza del medico andrologo è quindi coerente con i bisogni della popolazione, dovuta per i rapporti con la parte pubblica (Regione e Ulss), attesa per l’aggravarsi della denatalità, fenomeno crescente per dimensioni e che nessuno vorrebbe, ma che va contrastato sia aiutando in concreto le persone che vogliono generare, sia offrendo un quadro nazionale favorevole alla famiglia e alla generatività. E se l’Italia piange per il saldo negativo tra nati e morti, Treviso non ride, anzi.

“L’ambulatorio di endocrinologia e di andrologia del Consultorio socio-sanitario che viene aperto dal 3 gennaio a Treviso è il primo esempio di una succursale decentrata dell’Istituto scientifico internazionale ‘Paolo VI’ per la fertilità e l’infertilità umana del Policlinico Gemelli dell’Università cattolica di Roma. E infatti tra il Centro della Famiglia e l’Istituto c’è già un protocollo di collaborazione che ora viene praticato”. Così ha dichiarato il dottor Giuseppe Grande, endocrinologo e andrologo, raggiunto al telefono e che da gennaio sarà il responsabile del servizio di andrologia al Consultorio del Centro della Famiglia di Via san Nicolò.
Dottor Grande, la sua attività a Roma e ora a Treviso potrà aiutare l’incremento delle nascite?
Il punto, per un medico, non è questo. Può essere una conseguenza. Il medico si occupa della malattia del singolo e della sua salute, con attività di cura e di prevenzione. Lo scopo è il benessere della persona. Nel campo specifico, come endocrinologo mi occupo in particolare di diagnosticare e trattare gli squilibri dell’ormone, contribuendo a riparare il bilanciamento normale degli ormoni nell’organismo, per esempio la tiroide, nell’uomo e nella donna. Come andrologo sono invece lo specialista della salute maschile, in particolare delle funzioni e disfunzioni collegate con la riproduzione.
A quale fascia di popolazione si rivolge?
Ovviamente, in particolare ai maschi, di ogni età. In età giovanile è molto poco praticata, ma molto importante, la prevenzione. La diagnosi in fase precoce dà garanzie della salute della persona. La fertilità maschile è collegata fin da giovanissimi all’educazione a stili di vita e comportamenti corretti, a prevenzione e a trattamenti di eventuali condizioni patologiche.
E nei casi di infertilità di coppia?
Le coppie hanno oggi la possibilità di ricorrere alla fecondazione medicalmente assistita. All’Istituto scientifico “Paolo VI” lavoriamo invece per la fertilità su base naturale. L’infertilità maschile ha delle cause, si tratta non di ignorare questo aspetto e di non andare subito incontro al metodo artificiale, bensì di diagnosticarle, curarle e indirizzare la coppia alla fertilità naturale. La percentuale di successo è molto elevata. E in più del 20% dei casi queste coppie hanno anche il secondo e il terzo figlio.
Ne risulta quindi, oltre che un beneficio psicologico e fisico per la coppia, anche un “contrasto” alla denatalità?
Le cause del vuoto nelle culle sono ampie, non sono imputabili alla singola coppia o all’infertilità maschile. Il medico si occupa del benessere delle persone. E per le persone che desiderano avere figli, oggi la scienza moderna può fare molto, proprio nella riconquista della naturalezza della fertilità. Ma è ancora troppo elevata la percentuale dei maschi che non fanno neppure una visita andrologica. Non va bene. E’ stato compiuto uno studio negli Stati Uniti ed è risultato che su sette milioni di persone che si sottopongono a fecondazione in vitro ben due milioni non hanno fatto prima una visita andrologica. E’ assurdo, hanno così scartato il possibile percorso naturale alla fecondazione, potendo evitare le controindicazioni di quello artificiale. (R.M.R.)

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