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Il Terraglio est si farà, ma ora i cittadini di Sant'Antonino pretendono la pista ciclabile

L’associazione Salvaguardia ambiente Treviso e Casier onlus ha ormai perso la propria battaglia contro la realizzazione dell’ultimo tratto del Terraglio est che passerà a Sant’Antonino, ma cerca almeno di ottenere la realizzazione di una pista ciclabile sicura da Casier al centro storico di Treviso. Ha ribadito il proprio impegno in questo senso anche sabato 1° febbraio con una manifestazione iniziata davanti al municipio di Treviso.

L’associazione Salvaguardia ambiente Treviso e Casier onlus ha ormai perso la propria battaglia contro la realizzazione dell’ultimo tratto del Terraglio est che passerà a Sant’Antonino, ma cerca almeno di ottenere la realizzazione di una pista ciclabile sicura da Casier al centro storico di Treviso. Ha ribadito il proprio impegno in questo senso anche sabato 1° febbraio con una manifestazione iniziata davanti al municipio di Treviso a cui hanno partecipato anche Legambiente Treviso, l’associazione di cittadini Prato in Fiera, Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) i ragazzi di Friday for future e Italia Nostra. Per quanto riguarda il Terraglio est è stato affidato a Veneto Strade l’incarico per la progettazione definitiva degli ultimi 3,3 km di strada che collegherà Dosson con Treviso. Il progetto dovrebbe essere terminato a marzo, ad aprile la conferenza dei Servizi potrà dare il via definitivo all’esecuzione dei lavori.

Il costo dell’opera sembra essere ridotto rispetto alle previsioni iniziali e rimanere sotto i 20 milioni di euro.

“Il Terraglio est è un’opera che il Comune di Treviso segue con molta attenzione – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese –. Dagli incontri con i sindaci interessati è emersa la condivisione per la necessità di intersecare via Sant’Antonino con un sottopasso, inoltre incontreremo Veneto Strade per accordarci sulle opere di mitigazione dell’impatto sull’ambiente circostante”.

“Per noi l’assegnazione della progettazione definitiva del Terraglio est rappresenta un grande passo verso lo scioglimento dei nodi della viabilità a Treviso – ha aggiunto il sindaco Mario Conte –. Ora con Anas e Regione Veneto andremo ad affrontare anche il tema del quarto lotto della tangenziale, che è fondamentale per alleggerire il traffico sulla città”.

Non dello stesso parere il comitato Salvaguardia ambiente il cui presidente Robero Rasera ha chiosato: “Sembra stiamo perdendo la nostra battaglia storica, ma ribadiamo che si tratta di una strada inutile e dannosa. Spenderanno il meno possibile, questo ci fa riflettere su che tipo di opere di mitigazione potrebbero essere fatte. Staremo a vedere, intanto puntiamo sulla realizzazione del nostro Terraglio est, quello da percorrere in bicicletta. Abbiamo un ultimo spiraglio, si parla da tanto della revisione delle concessioni autostradali, aprire il tratto della A27 tra Treviso sud e Treviso nord renderebbe di fatto inutile il Terraglio est”.

Durante la manifestazione gli organizzatori hanno presentato il percorso ciclabile che da anni propongono alle varie Amministrazioni comunali e che vuole dare la possibilità a chi sceglie di spostarsi in bicicletta di pedalare in sicurezza da Casier a Treviso. “Chiediamo l’attuazione del «biciplan» che prevede una rete di piste ciclabili protette a Treviso, non bastano due linee sull’asfalto per realizzare una ciclabile. Una città a misura di biciclette è una città a misura d’uomo e aiuterebbe a migliorare la qualità dell’aria, con meno macchine, meno inquinamento e più spazi per le persone”.

“Bisogna sistemare il tratto a Casier, fino al confine comunale – ha continuato Rasera –, la messa in sicurezza di via Sant’Antonino dovrebbe iniziare quest’anno, ma non è possibile che i lavori si fermino lì, creando l’ennesimo moncone, è importante realizzare un collegamento organico anche dall’ospedale a ponte della Gobba, che con una passerella sul Sile permetterebbe di evitare il pericoloso sottopasso di via Venier, riallacciando l’ospedale al centro storico. L’Amministrazione ha lanciato il Pums (Piano urbano di mobilità sostenibile), ma non vorremmo che fosse l’ennesimo incartamento che poi non trova attuazione”.

Le associazioni oltre a ribadire il loro impegno per una mobilità più lenta e per la sicurezza di chi viaggia in bicicletta chiedono più attenzione per la chiusura delle ztl; una città meno a misura di automobile e più a misura di pedoni e ciclisti.

La manifestazione è poi proseguita in bicicletta dalla piazza antistante il municipio fino alla loggia dei Cavalieri e da lì al ponte della Gobba dove è stato illustrato il progetto della passerella sul Sile a monte del ponte ferroviario: “Gli ingegneri ci hanno spiegato che non è necessaria una grande altezza per la passerella, basta che permetta alle acque la naturale ossigenazione, poiché in quel punto non transitano barche di grosse dimensioni. Tutti dicono che l’idea è buona, il collegamento dall’altra parte del fiume c’è già, anche se non si vede perché nascosto dalla vegetazione, tuttavia per ora non è stato presentato neanche uno studio di fattibilità”.

“Abbiamo stretti contatti con il comune di Casier per i percorsi ciclopedonali – ha risposto l’assessore Zampese –, abbiamo rifatto il progetto per la ciclabile di Sant’Antonino e il primo stralcio, il più pericoloso, che mette in sicurezza la strada dalla chiesa al confine comunale, partirà a settembre, mentre il Comune di Casier realizzerà la passerella sul fiume Dosson. Una parte del percorso ciclopedonale è previsto invece nei lavori della Cittadella della salute, ma la parte finale, con la passerella sul Sile a ponte della Gobba, che è un’idea che io e l’allora assessore, oggi presidente Israa, Mauro Michielon portiamo avanti da tantissimi anni, presenta diverse complessità”. Le associazioni comunque non si fermano, chiedono all’assessore all’Ambiente Alessandro Manera un impegno nel recupero dei fondi Ue che potrebbero finanziare le piste ciclabili; inoltre si troveranno ogni ultimo giovedì del mese in piazza Indipendenza alle 19.00 per sensibilizzare la cittadinanza sui temi ambientali e raccogliere segnalazioni sui punti più critici della città.

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