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Ex caserma Piave: Manildo lancia la progettazione partecipata

Comune e Iuav insieme varano un progetto sul modello delle città europee per la struttura, da mesi occupata abusivamente da Ztl. Manildo: “Sul futuro dell’area stesse opportunità per tutti. Il Collettivo lasci l’immobile”.

Pensare la nostra città in modo diverso, riqualificare e rivitalizzare luoghi e spazi abbandonati. Continua il lavoro della giunta Manildo sui “vuoti” cittadini, questa volta con l’avvio di un percorso di progettazione partecipata che verrà realizzato in collaborazione con l’Università Iuav per ridare vita al complesso del’Ex caserma Piave.

Ad annunciarlo in un comunicato il sindaco di Treviso Giovanni Manildo che con gli uffici comunali ha lavorato, in accordo con l’Università, all’elaborazione di un progetto di riqulificazione che crea pari condizioni per tutti i soggetti interessati al recupero, all’utilizzo dell’area per lo sviluppo di iniziative e che pone per tutti le stesse opportunità. “A giorni chiuderemo il testo della convenzione – dichiara il primo cittadino – Un lavoro importante del quale siamo molto soddisfatti. Il progetto di riqulificazione, su modello di altre città europee, coinvolgerà direttamente le associazioni del territorio, i cittadini e tutti coloro che sono interessati alla rivitalizzazione dell’ex caserma Piave. Nel frattempo possiamo dire che questo progetto nasce come risposta all’esigenza di spazi che tante associazioni hanno manifestato e dà a tutti le stesse opportunità di partecipare al progetto di riqualificazione. Anche per questo il Collettivo Ztl deve uscire dall’ex caserma occupata. Per avviare il percorso  di progettazione partecipata è necessario ripartire da un foglio bianco. In caso contrario il ricorso ad altri sistemi, per liberare la caserma, sarà purtroppo inevitabile. Dare a tutti i cittadini ed associazioni, le stesse opportunità è un diritto che l’Amministrazione è tenuta a garantire in ogni modo”.   
Oltre alla convenzione con lo Iuav l’Amministrazione comunale ha pronti a tre bandi per togliere il prefisso ex ad altrettanti immobili oggi abbandonati o poco utilizzati: l’ex Scuole Cantù di via Tirindelli, l’ex falegnameria dell’area sottostante il cavalcavia della Stazione ferroviaria e un immobile di proprietà comunale in via Jacopo Bernardi.

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