Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
D'estate all'istituto canossiano si imparano le discipline "Stem"
La scuola, grazie a un bando vinto, organizza percorsi estivi in materie scientifiche con lo scopo di avvicinare sempre di più il genere femmile a questo genere di discipline
L’Istituto canossiano di Treviso ha da poco vinto un bando emesso dal dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal titolo “D’estate si imparano le Stem” che consente di avviare dei percorsi estivi in materie scientifiche: Stem è l’acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di avvicinare il genere femminile alle materie scientifiche e contrastare quindi lo stereotipo per cui vi sarebbe una presunta scarsa attitudine delle studentesse verso le discipline Stem, che conduce a un divario di genere sia interno ai percorsi di studi che nelle scelte di orientamento e professionali. La scuola organizza quindi uno “Stem summer camp”, un percorso di tre settimane, strutturato in tre Lab (Energia rinnovabile: tra scienza e fisica; Dalla realtà virtuale alla stampa 3D; Coding e robotica), concepito in modo tale rendere i partecipanti protagonisti dell’apprendimento e creatori del proprio prodotto con attività volte a sviluppare collaborazione, rispetto e senso di auto-efficacia.
I partecipanti, o meglio le partecipanti visto che il corso deve essere a maggioranza femminile, in queste settimane, vivono esperienze stimolanti, innovative, sia in laboratorio che in uscite didattiche (al Fenice green energy park di Padova, al museo civico di Rovereto, ecc.), sviluppando la loro manualità e creatività in un ambiente collaborativo. Grazie a quest’esperienza divertente e concreta, tramite la costruzione di mini pale eoliche e robot, forni solari e piccoli mulini ad acqua, e attraverso l’utilizzo di software come Sketchup, Scratch e Swift, le ragazze si potranno appassionare alle materie scientifiche e, chissà, in futuro, a “minare” il predominio maschile in campo scientifico.