Case Ater a Monigo: dopo anni riparte il cantiere

Riparte il cantiere Ater all’inizio di via Castagnole, a Monigo. I lavori erano fermi da poco dopo l’assegnazione, nel 2018, quando la ditta appaltatrice era fallita. Il blocco dei lavori aveva causato non pochi problemi, tra procedure legali, burocrazia e la necessità di far sorvegliare per anni il cantiere dove i primi alloggi erano già stati quasi ultimati. Ora, entro la fine dell’anno, verranno terminati 24 appartamenti di residenzialità pubblica. Ad aggiudicarsi il nuovo appalto, del valore di 1 milione 483 mila euro, è stata la ditta Ranzato Impianti Srl di Padova, che da dicembre 2022 ha preso in carico il cantiere, finanziato con fondi Ater, Piano nazionale edilizia abitativa e Piano strategico politiche della casa nel Veneto. Fortunatamente, spiegano dalla direzione dei lavori, a livello di finiture la palazzina non si è deteriorata nel tempo, mentre saranno da riprendere in mano tutti gli impianti. Sempre a fine 2023 inizierà la realizzazione, nel terreno adiacente, di una seconda palazzina, con altrettanti appartamenti. Gli edifici presentano un quadro energetico a pieno risparmio, dotato delle migliori tecnologie in materia, dai pannelli fotovoltaici al cappotto termico a una caldaia di ultima generazione che garantirà costi di gestione e ambientali a bassissimo impatto. L’investimento totale, per i 48 appartamenti, si aggira attorno ai 5 milioni di euro. 2 milioni e 140 mila euro sono stati ottenuti grazie al programma per la qualità dell’abitare Pinqua, erogato dal ministero delle Infrastrutture con fondi europei. 

Lo stesso programma andrà a finanziare i lavori di demolizione e ricostruzione di dieci palazzine, risalenti agli anni cinquanta, fra via Castagnole e via Feltrina, all’altezza della rotonda prima dello stadio di rugby. In totale, nell’area ci sono undici palazzine, ma una è di proprietà, mentre le altre sono di Ater e del Comune di Treviso. Si tratta di 88 appartamenti, i cui inquilini dovevano essere ricollocati per procedere ai lavori. Al momento quasi tutti gli edifici sono stati svuotati e l’area, grazie all’intervento di Contarina, ripulita dai rifiuti che nel tempo erano stati abbandonati dagli ecovandali. Rimangono occupati tre alloggi, nei quali risiedono persone diverse da quelle a cui era stata assegnata l’abitazione, come ad esempio badanti di anziani deceduti. Non essendo entrati nella casa tramite un bando, queste persone non hanno diritto alla ricollocazione in un diverso alloggio di residenzialità pubblica, e quindi si attende che trovino diverse soluzioni abitative. “Il Comune, se sarà necessario, interverrà per liberare gli appartamenti e far procedere i lavori - ha chiarito il sindaco Mario Conte -, ma cambiare casa non è come cambiare un paio di scarpe, diamo un po’ di tempo a queste persone per organizzarsi e lasciare gli alloggi”. Le nuove case in quest’area, in ogni caso, non saranno pronte prima di cinque anni. Le demolizioni e ricostruzioni procederanno una palazzina alla volta, provando a intercettare anche altri fondi, come il bonus antisisma.

Di recente, infine, il Comune ha aperto il nuovo bando per gli alloggi popolari (Erp). Qualche casa in più non sarà la soluzione alla grave emergenza abitativa che stiamo vivendo, ma aiuterà ad affrontare il problema. 

“Riparte un cantiere fondamentale per dare risposta alle necessità abitative, poi ce ne saranno altri. Ater Treviso sta lavorando su tutti i fronti per l’emergenza abitativa e la sinergia coi Comuni, in questo caso quello di Treviso col quale abbiamo appena redatto il bando Erp, è fondamentale. Tuttavia, senza il sostegno dello Stato non sarà possibile affrontare il problema dell’abitare, ci troviamo ogni giorno di fronte a situazioni di grande difficoltà, con cittadini che non riescono a sostenere nemmeno le spese di un alloggio pubblico”, la conclusione del presidente di Ater Treviso, Mauro Dal Zilio.