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Casa circondariale di Treviso: concluso l'anno scolastico. Positivo inserimento delle attività teatrali

Nell'occasione sono stati consegnati ai detenuti i diplomi e attestati. Quello di Santa Bona spicca per essere uno dei carceri italiani che registra, in percentuale, la maggior adesione di ospiti ai programmi scolastici.

Venerdì 29 giugno si è svolta, nella Casa Circondariale di Treviso, la cerimonia di chiusura dell’anno scolastico, nel corso della quale sono stai consegnati ai detenuti i diplomi/attestati.

Erano presenti, insieme a rappresentanti delle diverse istituzioni coinvolte, Andrea Zema, Comandante della Casa Circondariale di Treviso, in rappresentanza anche del direttore dott. Francesco Massimo, sempre parte attiva del progetto, e Isabella Pagliuca, educatrice; Michela Busatto, dirigente scolastico del C.P.I.A. (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti) “Alberto Manzi”, che promuove le attività didattiche in carcere; Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche che, in collaborazione con il C.P.I.A. e con il Teatro del Pane, organizza il progetto Le forme del teatro; Mirko Artuso, direttore artistico del Teatro del Pane; Sandro Martin, direttore del Centro/Scuola Edile di Treviso che collabora nell’organizzazione di corsi brevi professionalizzanti e corsi per la sicurezza sul lavoro.

Un’occasione per presentare l’importante attività didattica condotta dal C.P.I.A. nella Casa Circondariale di Treviso che spicca per essere uno dei carceri italiani che registra, in percentuale, la maggior adesione di ospiti ai programmi scolastici.

Tra le proposte: percorsi di 1° livello finalizzati all’acquisizione delle competenze in uscita dalla scuola secondaria di primo grado; percorsi di 1° livello corrispondenti a un livello di scolarizzazione per l’assolvimento dell’obbligo scolastico; Corsi di italiano, di lingua straniera, Corsi per lo sviluppo di competenze digitali, di scrittura creativa, momenti di incontro con scuole del territorio. A queste si è aggiunto appunto, dal 2016-2017, il progetto Le forme del teatro. Il Centro/Scuola Edile Treviso da tempo collabora per i corsi professionalizzanti. Da ultimo il corso per pittori edili con modalità teorico–pratiche nel corso del quale, tra l’altro, i partecipanti, seguiti dall’imprenditore Gianluca Rosso, hanno sistemato e ridipinto alcuni locali della Casa circondariale dopo i lavori di ristrutturazione della struttura, anche grazie alla pittura donata dal signor Paolo Camolei.

«Per noi è un successo il fatto che voi apprezziate e seguiate i corsi proposti» ha detto Michela Busatto complimentandosi con gli studenti per il lavoro svolto e i risultati raggiunti «è per voi un punto d’arrivo ma anche un nuovo punto di partenza».

«Crediamo molto nell’importanza dell’attività didattica e artistica-culturale trattamentale» ha detto Andrea Zema, rivolgendosi agli ospiti della Casa Circondariale. «I laboratori teatrali vi consentono di godere di qualche ora di svago e soprattutto vi offrono una valvola di sfogo, la possibilità di esprimere la vostra reale personalità abbattendo quella “figura” che in una struttura complicata come il carcere ci costruiamo addosso».

Per Sandro Martin di Scuola Edile «l’arricchimento è reciproco e le competenze acquisite nei corsi professionalizzanti e per la sicurezza sul lavoro, con tanto di attestato finale, faciliteranno, scontata la pena, il reinserimento nel mondo del lavoro».

Conclude Marco Tamaro: «nel corso della sua attività trentennale la Fondazione Benetton ha sempre dedicato grande attenzione all’attività didattica per dare il proprio contributo alla crescita culturale della comunità. Il progetto formativo rivolto ai detenuti della Casa Circondariale di Treviso nasce dalla convinzione che il carcere non debba essere un regime transitorio di esclusione totale dalla vita, ma una componente attiva della nostra società».

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