Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Caritas Tarvisina celebra i 50 anni di attività
Domenica 26 marzo prendono avvio le iniziative per la celebrazione del 50esimo della Caritas diocesana, organismo pastorale che continua a testimoniare nella vita di tutti i giorni la carità cristiana.
Iniziano domenica 26 marzo con l’inaugurazione, alle 16, insieme al Vescovo, di Casa Jawo (in Casa della Carità), le celebrazioni per i 50 anni di Caritas Tarvisina. Un compleanno che invita a far memoria di una storia di Chiesa custodita e accompagnata dalla grazia dello Spirito. Una storia che suscita sentimenti di gratitudine per la fedeltà di Dio, di coraggio per essere Chiesa in uscita in ogni circostanza, di speranza per trasmettere la consapevolezza che l’Amore vince sempre. Si celebrano i 50 anni con il desiderio di continuare a essere strumenti semplici e veri per dare continuità al Vangelo della Carità. Spiega il direttore, don Davide Schiavon: “Era il 25 gennaio 1973 quando, nell’ambito dell’aggiornamento postconciliare, veniva istituita in Diocesi la Caritas, l’organismo pastorale che, come recita l’art. 1 dello Statuto, ha lo scopo di «promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica». Dunque la Caritas non è un ente benefico a ispirazione cattolica, ma un “pezzo” della comunità cristiana di cui non si può fare a meno, perché senza testimonianza della carità non vi è Chiesa. Celebrare il 50° non può esaurirsi nel tessere le lodi di una istituzione benemerita. Richiede piuttosto di mettere al centro la testimonianza della carità che come comunità cristiana siamo chiamati a dare, interrogarci su come renderla «consona ai tempi e ai bisogni», ma soprattutto prendere consapevolezza di come la carità ci pungoli a mettere in discussione le forme del nostro essere Chiesa; come ci chiede il percorso sinodale che stiamo vivendo”.
Un modo per ringraziare il Signore per questa storia è quello di partecipare agli eventi celebrativi, per rilanciare il cammino fatto insieme dentro a questo tempo:il calendario dettagliato nei siti diocesani e nel prossimo numero del giornale.