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Zero Branco: la Caritas porta la spesa nelle case dei bisognosi. Una bella collaborazione con il Comune

Una collaborazione che viene da lontano. E ora sta dando i suoi frutti. E’ quella messa in atto dal Comune di Zero Branco e dalle tre parrocchie del territorio, attraverso la Caritas interparrocchiale. Alla “squadra” si è aggiunta in queste settimane la Protezione civile. 

11/04/2020

Una collaborazione che viene da lontano. E ora sta dando i suoi frutti. E’ quella messa in atto dal Comune di Zero Branco e dalle tre parrocchie del territorio, attraverso la Caritas interparrocchiale. Alla “squadra” si è aggiunta in queste settimane la Protezione civile. Insieme hanno gestito la prima fase della distribuzione delle borse di alimenti alle famiglie in difficoltà, ma in generale si collabora nell’attenzione costante alle persone del territorio, contribuendo alla buona riuscita di un altro servizio attivato, quello di consulenza psicologica.

Un segno positivo, mentre Zero Branco è uno dei Comuni della Marca con il maggior numero di casi. Il contagio, infatti si è diffuso soprattutto all’interno della locale casa di riposo, interessando oltre dieci operatori e diversi ospiti. “E’ una situazione che si è verificata purtroppo anche in altri Comuni, pensiamo a Casale sul Sile, e che ora mi sembra sotto controllo”, ci dice l’assessore al Sociale Lucia Scattolin. L’Amministrazione, è, soprattutto, contenta di questo lavoro “in rete”: “E’ importante fare squadra e lavorare insieme per le famiglie che hanno bisogno. Siamo partiti subito con le borse di alimenti e gli aiuti ai più bisognosi, ora abbiamo pubblicato il bando per i buoni spesa, come previsto dal Decreto del Governo. La collaborazione con la Caritas e la Protezione civile per noi non è inedita, ed è molto positiva. Teniamo molto anche al servizio di consulenza psicologica, avviato con l’associazione Edera”.

Giorni di grande lavoro, dunque, per i volontari della Caritas, come conferma Fabiola Gatto, la referente dell’organismo pastorale, su incarico dei parroci, don Corrado Cazzin e don Davide Menegon: “In una grande sala dell’oratorio, mantenendo le debite distanze, confezioniamo Le borse con gli alimenti e i generi di prima necessità. E poi, in raccordo con i Servizi sociali e la Protezione civile, provvediamo alla distribuzione a domicilio”. Un’esigenza che sta aumentando. “Portare a casa il cibo in questo momento è un’attività che sentiamo molto, una cosa molto bella, i nostri e i loro occhi «sorridono». Le persone manifestano gratitudine, con alcune di loro manteniamo contatti telefonici, si crea un importante sentimento di reciprocità. Ci sono tante persone che ringraziano, molte altre che chiedono di poter fare qualcosa, di sentirsi utili, di poter donare qualche prodotto, anche negozi e supermercati”. La Caritas si muove anche in altri ambiti: “Per i prossimi mesi stiamo cercando di dare una mano a chi non ce la fa con il pagamento degli affitti. Informalmente, collaboriamo con il servizio di supporto psicologico, segnalando dei casi o dando il nostro parere su alcune situazioni. Diciamo che è bello poter creare condivisione in questo momento così difficile, ci sentiamo parte della nostra comunità non solo ecclesiale e anche civile, sperimentiamo l’essere «Chiesa in uscita»”.

Fabiola Gatto conferma l’importanza di un lavoro di rete: “Da un lato ci raccordiamo continuamente con la Caritas diocesana, dall’altro devo dire che stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro fatto a monte, la sinergia con il Comune esiste da tempo, ci pare importante collaborare con le Istituzioni. E tutto questo diventa particolarmente utile in un momento d’emergenza”.

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