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Villorba: come unire i quattro cantoni?

Il vescovo arriva nelle 4 parrocchie della futura collaborazione, caratterizzate da una singolare dislocazione territoriale. In un comune privo di piazze e luoghi di aggregazione. Primo appuntamento mercoledì 10 dicembre.

10/12/2014

Quattro parrocchie ai quattro angoli di un comune vasto, diversificato e popoloso (quasi ventimila abitanti). Al centro l’enorme “buco nero” della zona industriale a Castrette. Un territorio con numerose fratture: la Pontebbana e la Postumia Romana (che si incrociano a Castrette e che dividono, appunto, il Comune in quattro parti), la ferrovia, presto anche la superstrada Pedemontana. Il cuore del comune - se un cuore esiste - non è tanto il capoluogo, ma la località di Carità, lungo la Pontebbana (qui si trova il Municipio), con l’abitato che senza soluzione di continuità si perde tra le concessionarie di automobili e i capannoni della zona industriale e commerciale.
Già questa prima descrizione ci fa capire che, nonostante la buona volontà di tutti e i buoni frutti che già si intravvedono, quello di far collaborare stabilmente le quattro parrocchie di Villorba, Fontane, Catena e Lancenigo è un cammino complesso e necessariamente graduale. Anche per dare un impulso a tale cammino, che porterà all’istituzione della Collaborazione pastorale di Villorba, il Vescovo viene a visitare queste parrocchie, a partire da mercoledì 10 dicembre.
Il nostro forum con i parroci - don Gianni Feltrin di Fontane, don Paolo Scattolin di Villorba, don Marco Carletto di Catena e Lancenigo - parte giocoforza proprio da questa singolarità territoriale. Difficile, ad esempio, mettere insieme i condomini di Chiesa Vecchia, periferia di Treviso a pochi metri dalla strada Ovest, con la campagna di Lancenigo, caratterizzata da ville e risorgive.
Don Gianni Feltrin dà alcuni numeri eloquenti su Fontane. Sotto la sua guida appunto, l’immediata periferia, ma anche le località di Carità e Castrette: “Il territorio è molto diversificato, caratterizzato da una grossa mobilità: novecento persone arrivano e settecento vanno via in un anno a Fontane. Difficile, così, creare comunità. Spesso sono persone lontane o tiepide verso la proposta cristiana. Lo scorso anno sei persone hanno chiesto la cresima da adulti. Le priorità per noi sono l’accoglienza e una pastorale missionaria, partiamo dall’iniziazione cristiana anche per i genitori. Abbiamo per fortuna dei genitori sensibili che danno una mano nella scuola materna, luogo che diventa un’opportunità per conoscere le giovani famiglie”.
Anche Catena è un paese a vocazione residenziale, si è desisamente allargato negli ultimi vent’anni, soprattutto a sud della Postumia romana. “A Catena non c’è la scuola materna - dice don Marco -, per questo abbiamo anticipato il catechismo alla prima elementare. Così è possibile incontrare le famiglie, che iniziano a sentirsi parte della comunità”.
Ma in vista dell’istituzione della Collaborazione pastorale, i sacerdoti non si nascondono che “è un problema non avere una chiesa centrale, un punto di riferimento”. Certo, questo vale anche a livello sociale: “La piazza più grande del comune, a Carità è senz’anima. A Fontane, Lancenigo, Catena, non esistono piazze. Non c’è vita attorno alle chiese, mancano servizi che creano aggregazione”. Una carenza che chiama in causa anche l’Amministrazione.
I primi esperimenti di collaborazione tra parrocchie, però non mancano. Catena e Lancenigo da qualche settimana condividono il parroco e già da anni le due comunità collaborano per il Grest e l’Azione cattolica. Caritas e pastorale giovanile sono un terreno fertile di lavoro insieme tra le quattro comunità.
Dicono i parroci: “Le Caritas parrocchiali sono presenti in tutte e quattro le comunità e collaborano bene. C’è un buon accordo anche con l’assistente sociale. Quindici orti urbani sono stati dati dal Comune alla Caritas, nelle parrocchie c’è una raccolta mensile di viveri, il centro di smistamento, è a Villorba, ma in tutte e quattro le comunità esistono centri di raccolta. A Fontane si tiene un mercatino. Molto apprezzate le attività di doposcuola. A Fontane vi partecipano 50-60 ragazzi, a Catena circa 25, mentre a Lancenigo si tiene solo d’estate”.
Don Paolo mette in evidenza che anche a livello di pastorale giovanile ed associazioni cresce la collaborazione. Un processo evidente per quanto riguarda i gruppi scout. Qualche anno fa Lancenigo faceva riferimento a Santa Maria del Rovere, Fontane a Castagnole. Ora c’è stata l’unificazione. Non è stato facile “lasciare il vecchio fazzolettone”, ma ora lo scautismo sta diventando un riferimento per tutto il comune.
L’Ac è presente ovunque, eccetto a Villorba, e la collaborazione procede bene soprattutto per quanto riguarda i gruppi Giovanissimi, specialmente tra Catena e Lancenigo. Questo ha permesso di superare i momenti di carenza di educatori.
Le scuole dell’infanzia sono presenti a Fontane, Lancenigo e Villorba: si è vicini all’accordo con Comune, dopo che alcuni mesi fa alcune dichiarazioni del Sindaco avevano creato allarme.
Nelle quattro parrocchie non sono presenti comunità religiose, diaconi permanenti o cooperatrici pastorali, la struttura dei padri Monfortani di Lancenigo è stata da qualche tempo acquisita dal Comune.
Per quanto riguarda il contesto sociale, va registrata la forte presenza, in tutto il comune, di società sportive, che godono anche di numerose strutture a livello di palestre e impianti. Presenze positive, anche se non sempre è facile far crescere nelle famiglie il senso della domenica. Non influisce molto sulla vita dei villorbesi la forte presenza di centri commerciali nel territorio comunale, a parte per i lavoratori e le commesse, spesso costrette a turni festivi.
Non manca la preoccupazione per il futuro delle zone industriali: “Stanno diventando un deserto - dicono i parroci -; sia quella vicino alla strada Ovest che quella di Castrette, come pure a Catena, vicino alla sede della Benetton, un’intera struttura commerciale nuova di zecca giace nell’abbandono”.

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