sabato, 16 novembre 2024
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Unione Marca occidentale: lavoro, casa, educazione per creare comunità

Presentata una ricerca nell’ambito del progetto “Tessere”, che mette in sinergia quattro Comuni e tre cooperative sociali

Lavoro, casa, educazione: sono questi i tre ambiti prioritari su cui le comunità del territorio credono sia necessario lavorare, per favorire il benessere delle persone. Ecco in sintesi l’esito della ricerca realizzata nell’ambito del progetto “Tessere” e condotta su 42 Enti dell’Unione dei comuni della Marca Occidentale (Resana, Riese, Vedelago, Loria) dalle cooperative Una casa per l’uomo, Kirikù e l’Incontro. L’obiettivo è la realizzazione di un processo di sperimentazione di alleanze tra diversi attori delle comunità, per rinvigorire l’attenzione e le risposte a sfide complesse come le “nuove vulnerabilità”. Inoltre, il rafforzamento di una programmazione condivisa tra tante anime del territorio può rappresentare la strategia più utile per la partecipazione di tanti al bene comune.

L’analisi è stata condotta attraverso interviste a realtà differenti: a scout, oratori, parrocchie, associazioni sportive, sedi comunali Avis, istituti scolastici e associazioni dei genitori, ai Gruppi alpini, Pro loco e aziende. Realtà che oggi sono chiamate quotidianamente a fronteggiare non solo le “vecchie sfide” del mondo del sociale, e cioè l’inclusione e il supporto dei soggetti fragili, come ad esempio le persone con disabilità, i migranti, le famiglie in condizione di povertà estrema, ma soprattutto nuovi bisogni frutto di cambiamenti sociali sempre più rapidi e imprevedibili.

Tra questi, l’aumento delle cosiddette nuove povertà, rappresentate da lavoratori poveri, persone che pur avendo un lavoro non riescono a vivere in modo dignitoso, ma anche da fragilità legate a temporanee situazioni di vulnerabilità.

“Nell’indagine è emersa chiaramente la diminuzione del senso di comunità e della partecipazione attiva - hanno spiegato i curatori, durante la presentazione pubblica che si è tenuta a Resana la scorsa settimana -, nonostante l’impegno concreto e costante di tutte le realtà intervistate a innescare, attraverso la convivialità, l’aggregazione sociale e la solidarietà, processi di costruzione di comunità, in cui sia più desiderabile vivere, e che avrebbero un impatto positivo anche sul benessere psicofisico dei singoli componenti delle comunità stesse, attivando un circolo virtuoso prezioso”.

Tre, dunque, le macroaree individuate: lavoro, abitare ed educazione. In particolare, tra le priorità stilate dagli enti interrogati, emerge la necessità di migliorare gli spazi di aggregazione sociale, di costruire nuove strategie e modalità di collaborazione tra scuole, famiglie e comunità per il sostegno educativo, di valorizzare lo sport come mezzo di educazione e aggregazione, di promuovere il valore fondamentale della dimensione di comunità, intesa come una comunità educante, infine, la possibilità di trovare con e nella comunità strategie e soluzioni efficaci e sostenibili alle difficoltà economiche e abitative delle famiglie e delle persone più vulnerabili e fragili.

“Il lavoro portato avanti con il progetto Tessere ha fatto emergere la chiara consapevolezza del territorio rispetto alle sfide che lo aspettano nel periodo post pandemico - hanno commentato i tre presidenti delle cooperative coinvolte, Matteo Stefanato per L’Incontro, Mauro Gazzola per Kirikù e Giorgio Gallina per Una casa per l’uomo -. Altrettanta è la consapevolezza della ricchezza rappresentata dall’economia civile dei quattro Comuni. Si tratta, quindi, di riconnettere e rafforzare quel patrimonio relazionale, per affrontare le sfide legate alle fragilità lavorative, educative e abitative, con un’azione sinergica che sappia prevenire i rischi di esclusione e di marginalizzazione, al fine di mantenere inclusiva e attrattiva la nostra comunità”.

Alcune esperienze innovative di accompagnamento all’abitare co-programmato e co-progettato tra diversi attori sono già state attivate, come il co housing, in particolare a Vedelago e Resana, grazie alla collaborazione con Ater, l’Ipab Mons L. Crico - Fossalunga e le parrocchie. Sul tema del lavoro si sono tenuti degli incontri di confronto, conoscenza e messa in rete di competenze, risorse e strumenti, al fine di attivare azioni in co-progettazione tra gli attori che a vario titolo abitano il mondo del lavoro - aziende, Centro per l’impiego/Veneto Lavoro, servizi sociali e socio sanitari, enti accreditati per i servizi al lavoro, Terzo settore, associazioni di categoria e comuni -, per sviluppare e modellare percorsi per l’occupabilità e l’occupazione con attenzione all’importanza delle diversità, dell’equità e dell’inclusione nei luoghi di lavoro.

Alla base, resta la volontà, da parte degli Enti coinvolti, di superare la logica di interventi autoreferenziali e in emergenza: per questo “Tessere” si propone come avvio di buone prassi e di un metodo per rispondere alle sfide fin qui delineate.

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